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Il Gattaglio ostaggio dei ritardi del ponte: «Quartiere abbandonato»

Nicolò Valli
Il Gattaglio ostaggio dei ritardi del ponte: «Quartiere abbandonato»

I lavori sono fermi. Tra i commercianti regna l’incertezza in vista dell’estate e il disagio per la riduzione dei passaggi di gente

12 marzo 2024
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Reggio Emilia È iniziata una nuova settimana e la caotica quotidianità regna in tutti i quartieri reggiani. Non al Gattaglio, però, dove a farla da padrone è l’assordante silenzio, rotto solo dal cinguettio degli uccellini. Da queste parti, infatti, da qualche mese non passano più le biciclette, mezzo solitamente usato per attraversare il Crostolo grazie al ponte che collegava il centro storico e la zona ovest della città. I tavoli del circolo, sotto ai moderni murales, sono più vuoti del solito. Quello che sino a qualche mese fa era un quartiere vivace sta ora attraversando un periodo complesso a causa del cantiere (al momento fermo) per la realizzazione del nuovo ponte, destinato a sostituire il vecchio costruito nel 1950.

Sino ai primi giorni dello scorso ottobre al Gattaglio c’era di fatto un intenso via vai. Da quando il vecchio ponte è stato demolito, però, i lavori sono avanzati a rilento, bloccati dall’impasse legato ai fondi Pnnr prima concessi al Comune di Reggio, poi bloccati dopo il passo indietro del governo Meloni.

All’indomani della demolizione dello storico ponte, a ottobre, gli umarell si auguravano che i lavori nel cantiere procedessero rapidamente. Nulla di più sbagliato, se si pensa che la tabella di marcia prevede ad oggi la bandiera a scacchi del cantiere per l’ottobre 2024, esattamente quattro mesi dopo quanto previsto inizialmente, ovvero giugno. Un ritardo per certi versi normale di questi tempi, ma che crea non pochi disagi ai gestori delle attività commerciali.

Secondo quanto riportato da alcuni documenti comunali, dopo un confronto con Ireti, i lavori sono partiti soltanto a metà febbraio con la bonifica degli ordigni bellici. Gli step prevedono, in ordine cronologico, la realizzazione dei pali per la costruzione delle spalle, il preassemblaggio, la realizzazione delle spalle, il varo delle travi per il completamento dell’impalcatura, la realizzazione di parapetti, arredi, illuminazione e segnaletica, sino alla pavimentazione. Un iter lungo e con notevoli passaggi.

Un grosso punto interrogativo è legato al mese di luglio quando, come è stato annunciato dal Comune ai commercianti, la piazza sarà occupata per la realizzazione degli allacci dell’acquedotto. I timori per il futuro non mancano: «Il problema riguarda più che altro il periodo estivo – afferma Gaetano Bontempelli, socio del Gatàj – sia noi che la birreria non sappiamo ancora nulla sulla possibilità di aprire la distesa. Il Comune dovrebbe parlare in modo chiaro con noi commercianti. L’estate si avvicina e le incognite sono ancora tante».

«Il sindaco Vecchi – rimarca il collega Danilo Montanari – ci aveva detto che il disservizio sarebbe durato qualche giorno ma ora sono cambiate le carte in tavola. Ad oggi lamentiamo un 20% in meno di fatturato e con i prossimi interventi rischiamo la chiusura».

Alquanto preoccupati sono anche i titolari della Tabaccheria Il Gattaglio: «In questi mesi abbiamo già perso molto fatturato, considerato che i clienti passano molto meno – affermano – in estate, poi, gli aperitivi dei locali limitrofi sono per noi fonte di guadagno. L’annunciata chiusura temporanea della piazza danneggerà non poco anche la nostra attività».

Livio Scagliarini, titolare di Sos Computer, è ancora più drastico: «Il quartiere è abbandonato e di questo passo morirà. Cinque anni fa ho trasferito qua la mia attività, vedendo il Gattaglio come un quartiere vivo e con potenzialità. Evidentemente, vedendo la situazione oggi, mi sbagliavo». Si accoda anche Rossana Berni del negozio di gioielleria Il tempo e l’Oro: «Noi commercianti siamo senza parole per la piega che ha preso questo cantiere. Inoltre abbiamo appreso che in estate ci saranno nuove chiusure e limitazioni. Il Comune ci deve delle risposte».

«Strada chiusa, mente aperta» ha scritto qualcuno col pennarello sopra il segnale di strada sbarrata per lavori. Da queste parti, nonostante le difficoltà, la voglia di normalità è più forte che mai. l

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