Gazzetta di Reggio

Rubiera Nato direttamente a Rubiera, a 14 anni dal precedente. Si chiama Davide e sulla carta d’identità e nel codice fiscale porterà con sé, come luogo di nascita, “Rubiera”. Una rarità, oggi, per un paese che non ha un ospedale. Diversi giorni fa il bimbo, figlio di una mamma e di un papà rubieresi, è venuto al mondo nella casa dei due genitori, prima che la coppia riuscisse a prendere due cose al volo e a raggiungere la struttura sanitaria di riferimento. Il parto è andato alla perfezione, e già ora la mamma lo porta in giro all’aperto, approfittando del ritorno del bel tempo. A raccontare l’arrivo è il “padrone di casa”, il sindaco Emanuele Cavallaro: «Questo piccolo campione che dorme nel passeggino ha una caratteristica rara: è nato a Rubiera.

Sì, proprio a Rubiera: lo porterà scritto per sempre sulla sua carta d’identità. Non a Reggio o a Modena, in ospedale: Davide aveva fretta di vedere il mondo, e quindi lo ha fatto direttamente a casa sua. La sua mamma oggi ce lo ha raccontato mentre lui, beato, si godeva la passeggiata nel sole. È stato un piacere conoscere questo nuovo cittadino speciale: erano 14 anni che non succedeva», spiega Cavallaro sorridendo. «All’anagrafe la cosa aveva già suscitato un certo stupore ed una decisa simpatia: è stato bello fare un atto come si è sempre fatto fino ai tempi dei nostri nonni. Benvenuto, Davide!». Sino agli anni Sessanta, la nascita in casa era la normalità, soprattutto nelle zone rurali e in assenza di problematiche pregresse. L’evolversi della tecnica e dei trasporti ha fatto traslocare la quasi totalità dei parti negli ospedali, presenti nelle città e nei paesi più grandi, ed è lì che oggigiorno nasce gran parte dei nuovi cittadini. Per Rubiera vi era pure scelta tra Reggio Emilia, Modena e, un tempo, anche Correggio. Davide ha voluto anticipare tutti.  © RIPRODUZIONE RISERVATA