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L’indagine

Reggio Emilia, sempre più ragazzi sono contattati sul web da sconosciuti

Nicolò Valli
Reggio Emilia, sempre più ragazzi sono contattati sul web da sconosciuti

I dati dalla ricerca del Bus Pascal in collaborazione con Cyberment

14 marzo 2024
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Reggio Emilia Quasi otto ragazzi su dieci trascorrono più di due ore al giorno su internet. Il 19% supera le invece le cinque ore. Il 72% dei ragazzi viene contattato online da persone sconosciute. Sono alcune dei dati più rilevanti che emergono da un’indagine effettuata dal Bus Pascal in collaborazione con l’azienda specializzata Cyberment.

Sono stati presi a campione 300 ragazzi dell’istituto tra i 13 e 15 anni, facendo loro domande e dando allo stesso tempo consigli sulle potenzialità e i rischi legati al web e ai social. I risultati, se da un lato confermano il trend degli ultimi anni legato al massiccio utilizzo delle nuove tecnologie, dall’altro evidenziano anche i problemi legati a questo tipo di strumenti. In particolare, del 72% sopra citato contattato su siti e social network, il 20% afferma di aver provato disagio, a maggior ragione se la differenza di età è elevata. La ricerca ha mostrato anche altri dati, come il 40% dei ragazzi che condivide in più occasioni informazioni personali con contatti virtuali e non con amici reali, oppure la presenza, per il 45% degli intervistati, di virus all’interno dei propri cellulari.

Virus e insicurezza che sono anche legati alla presenza di password: il 44% le custodisce in dispositivi elettronici, mentre il 40% le scrive su fogli di carta.

Nel complesso, comunque, un’indagine finalizzata a prevenire anche fenomeni di cyberbullismo, come affermato dai referenti.

«Sappiamo tutti cosa significhi essere ragazzi, desiderosi di conoscere e socializzare – commenta il fondatore e Ceo di Cyberment Leopoldo Onorato – ed è in questo modo che le informazioni arrivate dal questionario vanno accolte. I ragazzi non hanno piena consapevolezza dei rischi sul web e il percorso formativo dedicato alla cyber sicurezza punta proprio a questo: a far riflettere e a fornire consigli pratici per fronteggiare le minacce. Non parliamo solo di cyber bullismo: i rischi sul web si moltiplicano ogni giorno».

«Siamo alla fine di un viaggio impegnativo – precisa invece la dirigente scolastica Sonia Ruozzi –, un percorso che sicuramente ha lasciato a me, ai docenti e ai ragazzi tante emozioni forti, oltre a informazioni sul passato fondamentali per leggere con più obiettività il nostro futuro. Il progetto Cyber Sicurezza ha rappresentato un’iniziativa molto importante per migliorare il lavoro che la scuola già svolge per fornire agli studenti competenze utili in ambito di sicurezza informatica: l’impegno è quello di evidenziare i pericoli derivanti dalla mancanza di consapevolezza dei nostri giovani, così tecnicamente esperti in apparenza, ma così vulnerabili, come evidenziano i dati raccolti durante il progetto. L’apporto delle realtà produttivo/formative del territorio – conclude – costituisce un ulteriore supporto all’attività educativa della scuola, poiché tutti gli adulti devono sentirsi responsabili della sicurezza dei ragazzi, sia nel mondo reale sia in quello virtuale». 

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