Gazzetta di Reggio

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Operazione “The Mask”

Caso mascherine, assolto l’ingegner Morini dell’Ausl: «La vittoria dopo la sofferenza»

Serena Arbizzi

	Da sinistra l'ingegner Morini con l'avvocato Sivelli
Da sinistra l'ingegner Morini con l'avvocato Sivelli

Reggio Emilia: rinvio a giudizio per Pietro Ragni, Paolo Paris e Lorenzo Scarfone. Nel 2021 le Fiamme Gialle sequestrarono oltre quattro milioni di mascherine cinesi per un valore di 5,6 milioni di euro

16 marzo 2024
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Reggio Emilia Assolto perché il fatto non costituisce reato. Sono finiti anni di grande sofferenza e ora potrà guardare con gioia al traguardo della pensione con tutti gli onori. L’ingegner Giovanni Morini, dipendente dell’Ausl, è stato assolto dal giudice Luca Ramponi perché il fatto non costituisce reato nell’ambito dell’udienza preliminare dell’operazione “The Mask” della guardia di finanza, emersa nel marzo 2021 quando le Fiamme Gialle sequestrarono oltre quattro milioni di mascherine cinesi per un valore di 5,6 milioni di euro, ritenute non conformi, con marchi Ce “appiccicati” e false attestazioni per un danno quantificato in 4,7 milioni di euro. L’Ausl si è costituita parte civile nei confronti di tutti gli indagati.



«Sono stati anni di sofferenza notevolissima – afferma, a caldo, subito dopo l’assoluzione, l’ingegner Morini –. Ho sentito molto vicini tantissimi colleghi e questo è stato fondamentale: li ringrazio perché senza il loro apporto sarebbe stato impossibile resistere. Ora spero di riuscire a lasciarmi alle spalle tutta questa sofferenza. Il periodo Covid è già stato un periodo sufficientemente pesante. Per chi lo ha vissuto in prima linea come noi è stato terribile e ancora più tremendo è stato aggiungere ulteriore sofferenza. Finalmente, questa sentenza dà grande soddisfazione: abbiamo sempre lavorato tutti per il bene della popolazione di Reggio Emilia, con i migliori mezzi a disposizione in quel momento. Finalmente è stato riconosciuto che il coraggio non costituisce reato».

L’avvocato difensore, Alessandro Sivelli, esprime «grande soddisfazione, però credo che nessuno possa ridare a Morini questi quattro anni. Devo dire che ha fatto quello che altri non avrebbero fatto e il suo dispiacere è che tutto questo poi alla fine non abbia comportato che quelle mascherine che - come noi abbiamo dimostrato e riteniamo che sia vero - in quel momento erano utilizzabili, non siano state utilizzate».

Oltre all’assoluzione di Morini, ieri il gup ha stabilito esiti diversi per ognuno degli altri cinque indagati.

È stato rinviato a giudizio Pietro Ragni, dipendente Ausl. «Ci difenderemo a giudizio, gli stessi argomenti portati in questa sede, li riporteremo amplificati – afferma l’avvocato Alessandro Nizzoli, difensore di Pietro Ragni, all’epoca risk manager dell’azienda sanitaria –. Sull’esito sono ottimista. Sono aperti diversi scenari. Gli argomenti anticipati qui sono solidi».

Per quanto riguarda le altre posizioni, per Robert Claude Birnbaum , è stata pronunciata la sentenza di non doversi procedere perché irreperibile. Anche per Isabel Martinez Sabal è stato deciso il proscioglimento perché il suo ruolo di traduttrice non prevedeva possibilità di intervento.

Gli altri due indagati, Lorenzo Scarfone e Paolo Paris, ritenuti i mediatori che si attivano per ottenere mascherine cinesi, sono stati prosciolti da reati tributari e dal riciclaggio. Il processo proseguirà in aprile nei loro confronti e nei confronti di Pietro Ragni, imputato solo per corruzione.