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Il sindaco di Ventasso: «Non capisco questa persecuzione contro chi ama lo sci»

Adriano Arati
Il sindaco di Ventasso: «Non capisco questa persecuzione contro chi ama lo sci»

Ferretti replica a Legambiente: «La proposta estiva non sarebbe sufficiente, non permetterebbe di reggere»

17 marzo 2024
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Ventasso «Non riesco a capire questo accanimento contro lo sci, la neve è parte del mantenimento della montagna». Parla come amministratore pubblico e come esperto addetto ai lavori Enrico Ferretti, sindaco del Comune di Ventasso e insegnante di sci. Nel suo territorio è attiva l’unica struttura che anche in questo inverno caldo ha potuto operare, almeno a singhiozzo, ovvero Cerreto Laghi, e da lì parte il suo ragionamento.

«In Emilia-Romagna le stazioni hanno lavorato, Corno alle Scale, il Cimone, Cerreto. Sono aperte dall’8 dicembre e sono aperte ancora oggi, nonostante le grandissime difficoltà, sono riuscite a farlo grazie al concetto di neve programmata, ad investimenti sull’efficienza energetica aiutati da tecnologie sempre più performanti con consumi minori», sottolinea. Uno sforzo cruciale per un comparto ampio. «I numeri confermano che il turismo bianco, in senso ampio, sia uno di quelli maggior attrattività e con maggior indotto economico, Appennini compresi. E non capisco la volontà di denigrare qualcosa di diverso dalla propria visione, anche perché un futuro della montagna senza la neve non c’è. E il discorso della neve è legato a quello dell’acqua, la neve programmata permette di nebulizzare acqua che viene pompata a monte, ricade e va poi a rimpinguare le sorgenti – ragiona Ferretti – L’acqua che non viene utilizzata va a mare, se la prendo e la metto nei fiori ricade nel terreno, ed è la stessa cosa con la neve, grazie ai nuovi moderni sistemi di produzione della neve programmata in quota».

Da un punto di vista economico, poi, lo sci rimane fondamentale per certe aree: «Vorrei sottolineare che le montagne sono vive grazie agli impianti turistici, e che questi impianti riescono a funzionare d’estate perché sono aperti anche d’inverno. La proposta estiva non sarebbe sufficienti, non permetterebbe di reggere». Un altro aspetto è quello della prevenzione: «La presenza degli impianti permette di avere strutture anti-incendio a 2mila metri, il sistema di portare l’acqua tramite pompaggio è un sistema di prevenzione utilizzato da vent’anni in altre regioni, e non è cosa da sottovalutare, pensando ai tanti roghi di questi anni». In generale, per il sindaco di Ventasso, «è difficile capire questo accanimento contro lo sci. Lo sci è parte del mantenimento della montagna. Lo dico sempre come battuta: quante bici ci sono state quest’inverno senza neve? Zero. Con la neve arriva un’offerta più ampia, ciaspole, scialpinismo, snowboard, fondo, un’offerta data dall’attrattività dalle neve. La neve non è solo lo sci, però il tema è quello del mantenimento di un’economia in montagna, e vorrei sapere quale alternativa vi possa essere che faccia gli stessi numeri».

Di che cifre si parla? «Quelle di quest’anno ancora non ci sono, nell’inverno 2022-23 a Cerreto Laghi sono stati strappati 33mila biglietti per le piste in 53 giorni di apertura. Anche tenendo bassi i fattori di moltiplicazione, conto un rapporto di uno a quattro, ogni persona che viene a sciare ne porta con sé altre quattro. E se vado a moltiplicare per quattro i passaggi sciistici, abbiamo avuto ben oltre 120mila presenze», è il calcolo di Ferretti. «Parliamo di un indotto importantissimo, per il nostro territorio comunale. E credo che l’Emilia-Romagna, una Regione che ha investito sul turismo bianco per 70 anni, oggi non possa smettere di botto di sostenere il settore, ci sono tante famiglie che vivono di questo. Il problema oggi sono le strutture obsolete, di decine di anni fa, che comportano perdite di potenzialità, energia e di produzione di neve. I cambiamenti ci sono, l’ambiente va tutelato, certo usando tutte le possibilità offerte dalla tecnologia». © RIPRODUZIONE RISERVATA