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Il clima che cambia

Non nevica più. Legambiente: «Riconvertiamoci da bianco a verde»

Alessia De Riva
Non nevica più. Legambiente: «Riconvertiamoci da bianco a verde»

L’accusa : «Ci sono 177 impianti chiusi, tanti aperti per accanimento terapeutico»

17 marzo 2024
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Reggio Emilia In futuro dovremo trovare un altro colore a quella che fino ad oggi abbiamo chiamato “settimana bianca”. È quanto emerge dal nuovo dossier di Legambiente “NeveDiversa 2024” che traccia lo stato di salute degli impianti sciistici italiani alla luce del cambiamento climatico e della conseguente diminuzione degli eventi nevosi e dell’aumento delle temperature in montagna. Il report conta 177 impianti temporaneamente chiusi in tutta la Penisola. Tra questi, gli impianti di Febbio (Reggio Emilia) bloccati lo scorso autunno a soli due mesi dalla riapertura, in seguito ai gravi danni causati dal vento. Sono invece 93 gli impianti aperti a singhiozzo (di cui 55 sugli Appennini), e 260 le strutture dismesse in tutta Italia, di cui 176 sulle Alpi e 84 sulla dorsale appenninica.

I dati evidenziano che 214 impianti, di cui 123 sugli Appennini, restano aperti grazie a consistenti investimenti pubblici, «questo è accanimento terapeutico» dice Legambiente, che evidenzia come lo scorso anno il Ministero del Turismo ha destinato ben 148 milioni di euro all’ammodernamento e alla manutenzione degli impianti di risalita, «cifra ben lontana dai soli 4 milioni di euro destinati alla promozione dell’ecoturismo». Nonostante gli impianti sciistici siano sempre più in difficoltà, infatti, i finanziamenti per l’innevamento artificiale non accennano a diminuire e, secondo Legambiente, testimoniano una resistenza al cambiamento verso un nuovo modello di turismo montano. Anche la Regione Emilia-Romagna ha stanziato 4 milioni e 67 mila euro per la stagione 2023/2024 a titolo di indennizzo per le imprese del turismo invernale danneggiate dalla scarsità di neve e il Piano Neve regionale prevede l’installazione di nuovi e potenti cannoni sparaneve per garantire la copertura delle piste anche sopra lo zero. Inoltre, nel 2016, le regioni Toscana ed Emilia Romagna con la presidenza del Consiglio dei ministri hanno siglato il protocollo per un finanziamento a fondo perduto di 20 milioni di euro per costruire il nuovo impianto di risalita verso il lago di Scaffaiolo per la creazione di un comprensorio sciistico tra il Monte Cimone, il Corno delle Scale e l’Abetone-Cutigliano.

I costi per la realizzazione di una seconda funivia ammontano a circa 15.700.000 euro che le associazioni e i comitati locali chiedono di destinare ad altri servizi partendo proprio dall’impatto della crisi climatica e la presenza sempre più scarsa di neve. Secondo quanto riportato nel dossier, «le amministrazioni pubbliche non considerano gli effetti dei cambiamenti climatici e continuano ad affrontare importanti investimenti fondati su previsioni di flussi turistici legati allo sci che non si realizzeranno più. Non si tiene conto - dice Legambiente - della necessità di progettare la riconversione a un turismo adatto al clima, superando scelte obsolete di rilancio delle località sciistiche». Tuttavia il rapporto raccoglie anche una serie di buone pratiche che dimostrano l’esplorazione e la fattibilità di nuove e interessanti opportunità offerte da consorzi, associazioni e cooperative nate nelle varie Regioni. «Si tratta di una serie di iniziative che mirano a proporre nuovi modi di vivere e scoprire la montagna offrendo esperienze come escursioni, ciaspolate e attività in linea con un turismo più sostenibile - dice Legambiente. Anche la Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici, si legge nel dossier, propone l’attuazione di una serie di azioni volte ad una vera e propria riconversione dell’industria dello sci alpino, incoraggiando la diversificazione dell’offerta turistica invernale e la valorizzazione delle risorse montane attraverso la riorganizzazione del comparto con strategie di ampio respiro. Con il rapporto “NeveDiversa2024”, Legambiente punta a mantenere vivo il dialogo tra gli operatori di settore: «Un appello al mondo della politica per elaborare un nuovo modello di sviluppo del turismo in linea con il cambiamento in atto, per interrogarsi sul senso di continuare a sostenere questo tipo di economia in futuro, anche alla luce degli imponenti finanziamenti stanziati per le prossime Olimpiadi Milano Cortina 2026». l