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Nuovi lavori sulla via Emilia: «Cella invivibile, aria irrespirabile»

Nuovi lavori sulla via Emilia: «Cella invivibile, aria irrespirabile»

Dalla riunione della Consulta emergono segnalazioni e proposte

18 marzo 2024
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Reggio Emilia In occasione dell’incontro organizzato dalla Consulta A, a pochi mesi dall’avvio dei lavori di riqualificazione della via Emilia, emergono segnalazioni inquietanti sulla qualità dell’aria e sulla vivibilità della frazione. I lavori avviati ad inizio anno dal Comune, riguardano la riqualificazione e il miglioramento della sicurezza del tratto di via Emilia storica, e non contemplano la via Emilia bis o l’installazione di autovelox.

A presentare i lavori Carlotta Bonvicini, assessora alle Politiche per la Sostenibilità con delega alla mobilità sostenibile e Ursula Montanari, dirigente del Servizio Cura della Città.

Ancora prima dell’avvio dei lavori, la via Emilia storica nelle frazioni di Cella, Cadè e Gaida è da anni al centro di un dibattito che riguarda il traffico intenso. La stima è che ogni mese il tratto sia preso d'assalto da circa 500mila veicoli, 40 mila dei quali sarebbero camion. Dal confronto è emerso il malcontento dei cittadini soprattutto per quanto riguarda la comunicazione dell’avvio dei lavori: a segnalarlo sono le attività locali, che hanno rimarcato il danno economico subito dall’impossibilità di percorrere la strada di giorno. Ed emergono dubbi rispetto alla dislocazione dei passaggi ciclopedonali che vengono segmentati da una parte all’altra dei sensi di marcia. «I cittadini hanno sollevato dei punti importanti, il disagio più grande però viene dalla scelta di eseguire i lavori in orario diurno. Con l’orario notturno si sarebbero evitate le lunghe code che sono andate a peggiorare una situazione già grave», spiega Sara Beltrami, eletta nella Consulta A a Roncocesi. Ancora assente la segnaletica richiesta dai cittadini in altre occasioni, che riguarda l’introduzione di cartelli che indirizzino le auto e i mezzi pesanti verso le strade secondarie in caso di chiusura autostradale. «Sono stata una pendolare per 15 anni lavorando a Parma, quando il tratto autostradale tra Terre di Canossa e Reggio Emilia è coinvolto in incidenti, tutti i mezzi si riversano sulla Via Emilia, ignorando che esistono strade secondarie, come la superstrada che da Campegine collega la Bassa fino alle porte della città – continua Beltrami – amministrazione e Regione dovrebbero collaborare a soluzioni più sostenibili. Possibile che il traffico merci sia tutto su gomma? Abbiamo reti ferroviarie che funzionano, usiamole».l

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