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La protesta

Reggio Emilia, presidio per fare fermare l'abbattimento di sette piante

Reggio Emilia, presidio per fare fermare l'abbattimento di sette piante

L'intervento in via Teggi a Codemondo. I contestatori pronti a bloccare l'intervento

18 marzo 2024
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Reggio Emilia Gli ambientalisti non si rassegnano al taglio dei sette alberi del condominio I Platani previsto per questa mattina a Codemondo. Il botanico Ugo Pellini, che guida la protesta, parla di un «programmato e inutile scempio», di un «caso forse unico in Italia» e invita tutti i cittadini sensibili a queste tematiche a partecipare dalle 8 al presidio preannunciato nel cortile della palazzina, al numero 56 di via Teggi. Lo scopo è fermare le motoseghe della ditta incaricata dall'amministratrice di eseguire il lavoro.

Intanto i cinque condòmini contrari all’abbattimento hanno intrapreso un’azione legale. Il loro avvocato ha spedito una formale diffida all'amministratrice del condominio, sostenendo la nullità dell'autorizzazione rilasciata dal Comune il 3 marzo 2023. A suo parere essa risulta «nella sostanza e nel merito implicitamente superata e contraddetta dalla successiva evoluzione della vicenda», vista la contrarietà espressa dalla Consulta del verde comunale e dalla stessa Carlotta Bonvicini, assessore all’Ambiente, oltre alla richiesta di sospendere il permesso avanzata in un’interpellanza da Claudio Bassi, consigliere di Forza Italia. Se ciononostante le piante saranno eliminate, i condòmini dissenzienti chiederanno «il risarcimento dei danni per il deprezzamento delle loro singole unità abitative».

Almeno è tale la loro intenzione, che si scontra con la perizia commissionata dall'amministrazione condominiale a un ingegnere, il quale attribuisce invece alle radici di quegli alberi la causa delle crepe comparse sul muro perimetrale dell'edificio. Da parte sua il Comune non ha risposto alla domanda di «procedere in via d'urgenza al riesame della autorizzazione del 3 marzo 2023, con conseguente emissione di ogni più opportuno provvedimento in via di autotutela». Quindi negli ultimi giorni l’ente locale non ha frapposto ostacoli alla condanna a morte delle piante incriminate, né l'ha revocata l'assemblea condominiale, che decide secondo la maggioranza dei millesimi di proprietà. L'esecuzione doveva avvenire lo scorso 21 aprile. Pellini la sventò in extremis con la denuncia di un errore formale commesso dal Comune nell'autorizzare l'intervento menzionando cinque dei sette alberi come abeti anziché come cedri. Ora l'impedimento procedurale sembra superato, ma gli ambientalisti sono decisi a fare valere il principio, sancito dal relativo regolamento comunale, che anche il verde privato fa parte del patrimonio vegetale utile all'intera comunità reggiana per ossigenare l'aria e mitigare il clima. Alla mobilitazione odierna sono chiamati «ad aderire e partecipare – scrive Pellini – tutti i cittadini cui sta a cuore il destino di questi alberi. Si dovrebbero esprimere gli inascoltati membri della Consulta comunale del verde, le forze politiche, i quattro candidati sindaci e l'assessora Bonvicini». I contestatori intendono presidiare il parcheggio condominiale, a fianco del quale vegetano le «vittime innocenti» della pena capitale a loro comminata. Pellini informa che saranno fornite «delucidazioni su questa triste vicenda e sull'importanza e il valore delle piante». L’anno scorso bastò la presenza di chi si opponeva all'intervento per indurre l'impresa commissionaria a desistere.l