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Marco guarito da un linfoma organizza cene a favore del Grade

Nicolò Valli
Marco guarito da un linfoma organizza cene a favore del Grade

Dal 2018 sono stati raccolti diecimila euro da destinare a favore della sanità reggiana

19 marzo 2024
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Reggio Emilia Qualche anno fa gli era stato diagnosticato un linfoma molto aggressivo, a cui sono seguiti l’intervento, la chemioterapia nel reparto di Ematologia al Santa Maria Nuova e il ricovero al Core. Un periodo lungo e difficile in cui vedere la luce in fondo al tunnel era complesso. La malattia di Marco Gatti è stata seguita personalmente dal primario Francesco Merli. Marco, fortunatamente, è guarito e ha deciso, una volta uscito dall’ospedale, di “sdebitarsi” verso coloro che gli hanno salvato la vita.

Per questo motivo, da qualche anno Gatti organizza cene benefiche, unendo l’amore per la cucina tradizionale reggiana a una finalità più nobile.

Le prime cene, nel 2018 e 2019, si erano svolte a Montericco, alla presenza di un centinaio di persone; poi, dopo l’interruzione a causa del Covid, la location si è spostata ad Albinea, con il numero dei partecipanti che è di fatto raddoppiato. Venerdì scorso si è svolta l’ultima (in ordine cronologico) di queste serate, alla presenza ovviamente di Marco Gatti, della moglie Samuela che gli è sempre stata accanto, del primario Merli e di tanti amici del Grade Onlus. Tra un piatto di tortelli, di salumi, di polenta e dei dolci, grande passione di Gatti tra cui spicca la torta “Marcozzi” ripiena di mascarpone, la serata è trascorsa come di consueto con grande empatia e serenità.

La cena è stata anche l’occasione per raccogliere fondi attraverso la vendita di colombe e uova pasquali: dal 2018, sono stati raccolti nel complesso diecimila euro, da destinare a favore della sanità reggiana. La consegna di quanto raccolto avverrà nelle prossime settimane in reparto.

«Desidero ringraziare – ha affermato il diretto interessato – prima di tutto il primario Francesco Merli, persona professionale, carismatica e dotata di grande umanità e un cuore grande. La fiducia che sin da subito mi ha trasmesso, insieme a tutto il personale del reparto, ha fatto la differenza, dandomi la forza per non smettere mai di lottare. Ringrazio anche la grande squadra del reparto di Ematologia, la nostra famiglia, i nostri amici e tutti coloro che hanno partecipato a questi quattro ambiziosi e impegnativi eventi». l