Gazzetta di Reggio

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I quattro passi di Mussini alla scoperta di Reggio

Matilde Mariani*
I quattro passi di Mussini alla scoperta di Reggio

Il professore di Storia dell’arte ospite al liceo Aldo Moro «Invito i lettori a tornare nei luoghi che racconto nel volume»

26 marzo 2024
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Il liceo scientifico “Aldo Moro” ha avuto il grande onore di ospitare il professore di Storia dell’arte Massimo Mussini e l’editore Andrea Casoli (Corsiero Editore).

Mussini, fino al 2010 Ordinario di Storia dell’Arte Moderna presso l’Università degli Studi di Parma, ha presentato agli studenti la sua ultima opera, “Quattro passi per Reggio”, un libro che, per usare una celebre definizione di Italo Calvino, «non finirà mai di dire quel che ha da dire». Con questo saggio, infatti, il professore conduce il lettore alla scoperta della nostra città, Reggio Emilia, non presentata banalmente come un aggregato di luoghi, ma come uno scrigno che custodisce i ricordi che cittadini o semplici avventori hanno creato nel corso degli anni passeggiando per le sue vie.

Mussini induce il lettore a mettere in relazione i luoghi fisici con quelli dell’anima e ad indagare i criteri architettonici ed urbanistici, intersecandoli agli aspetti più remoti della psiche umana.

Il saggio rappresenta, dunque, una vera e propria testimonianza di un passato che a molti studenti appare oramai evanescente, ma che, attraverso la lettura di queste pagine, può tornare ad essere concreto, consentendo ad ognuno di rivivere momenti speciali della propria fanciullezza. Si pensi, ad esempio, ai famosissimi “Leoni” di San Prospero, scenario delle memorie d'infanzia di ognuno di noi. Anche se in origine sono nati come elemento architettonico e decorativo, ad oggi sono divenuti una tappa quasi obbligatoria nell’itinerario dei ricordi di ogni reggiano o turista.

Ma come si colloca quest’opera in relazione ad un futuro in cui regnano tecnologie sempre più all’avanguardia e ad un passato che conserva le radici di quello che siamo oggi?

«Io – risponde Mussini – ho rievocato e creato un riassunto del percorso esistenziale che mi ha condotto ad essere un professore universitario di Storia dell’Arte. Questo è un libro che si basa sulla mia autobiografia, non è nato per essere un’interpretazione oggettiva e filologica». Andrea Casoli aggiunge: «Faccio un esempio di quello che ha appena descritto il professore. I “Leoni” di San Prospero fanno parte dell’infanzia di molti bambini. Quasi tutti ricordano di essere stati messi sopra queste formidabili sculture ed è proprio da quel momento che si sono introdotte nella nostra memoria personale». «C’è stata una vera e propria transizione – interviene di nuovo Mussini – le varie discipline, anche in campo artistico, hanno acquisito nuove connotazioni. Il retroscena storico, però, è quello sul quale cresce la nostra pianta: se lo togliamo, la pianta muore. Le conoscenze del passato sono importanti per comprendere il presente e per superare i problemi odierni, perché sostanzialmente la storia si ripete». Leggendo il libro è possibile constatare che il testo invita moltissimo il lettore alla scoperta di questa città, dunque possiamo anche affermare che uno degli intenti dell’autore è lanciare una sfida ai giovani? Il professor Mussini risponde con grande convinzione: «Sì, ma non solo ai giovani: a tutti. Il libro è suddiviso in vari capitoli per consentire al lettore di essere in primis il padrone della lettura, permettendogli di sfogliare avanti e indietro il volume a suo piacimento. Con questo testo volevo suggerire un modello di pensiero e offrire uno schema interpretativo in cui l’inconscio ha un grande peso, che fondamentalmente ha sempre avuto, ma che solo oggi viene riconosciuto nel suo reale valore».

«L’uso dell’inconscio, del sostrato emotivo e dell'intuizione personale – aggiunge – è importante per superare varie difficoltà. Sottolineando questo, vorrei spingere soprattutto voi giovani a essere creativi, ad alimentare questa curiosità che rende l’uomo vivo».

Il libro, per i ragazzi e le ragazze della Generazione Z, potrebbe rappresentare un tuffo nel passato, rievocare racconti narrati dai nonni, tratteggiare un mondo nuovo rispetto alle proprie tradizioni. «Le foto all’interno – conclude Mussini – colgono in ogni scatto elementi sempre nuovi. Invito i lettori a tornare nei luoghi che racconto nel volume per vivere ognuno con una chiave nuova»

Un invito importante, dunque, ad andare alla scoperta, con uno sguardo nuovo, dell’affascinante ed enigmatica città di Reggio per cui ringraziamo il professor Massimo Mussini, il dottor Andrea Casoli (Corsiero Editore), il Dirigente scolastico del liceo “Aldo Moro” Daniele Cenini e la professoressa di Storia dell’Arte e referente del progetto Nadia Ruini, responsabile della Biblioteca di Istituto Lazzaro Padoa.

*Studentessa del liceo Moro