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Colli: «Vi spiego come promuoviamo il Parmigiano Reggiano l’estero”

Sabrina Hornet e Zineb Baz
Colli: «Vi spiego come promuoviamo il Parmigiano Reggiano l’estero”

«Le principali sono quelle di ufficio stampa in coordinamento con le agenzie di comunicazione già citate, con le quali c’è un confronto continuo, di organizzazione di eventi all’estero e di tour di giornalisti stranieri in Italia»

26 marzo 2024
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Lo scorso 20 marzo è stato ospite in redazione Benedetto Colli, giornalista pubblicista che svolge attività di media relations e ufficio stampa per il Consorzio del Parmigiano Reggiano, occupandosi in particolare della comunicazione della Dop all’estero.

Gli studi che ha conseguito l'hanno aiutata?

«Sì ma in maniera indiretta perché mi sono laureato in Lingua e civiltà del Giappone. Però, mentre studiavo, ho iniziato a scrivere per un giornale portando avanti le due cose in modo parallelo. Alla fine, ho deciso di dedicarmi al giornalismo e all’ufficio stampa più che al Giappone. Però mi ha aiutato molto studiare una lingua straniera, soprattutto così diversa dalla nostra, perché ti porta a ragionare sulle caratteristiche uniche dell’italiano che altrimenti non noteresti».

Quali referenti locali avete all’estero in ambito di comunicazione?

«Come ufficio stampa collaboriamo con nove agenzie di comunicazione che si occupano di pubbliche relazioni in Canada, Emirati Arabi Uniti, Francia, Germania, Giappone, Spagna, Svezia-Norvegia, UK e USA. All’interno di ogni agenzia c'è una squadra composta molto spesso da giornalisti che ci aiutano a tenere i contatti sul luogo».

Quali tipi di attività fate all'estero per promuovere il Parmigiano Reggiano?

«Ci sono tanti tipi di attività. Le principali sono quelle di ufficio stampa in coordinamento con le agenzie di comunicazione già citate, con le quali c’è un confronto continuo, di organizzazione di eventi all’estero e di tour di giornalisti stranieri in Italia. Per esempio, la scorsa settimana siamo stati a Parigi per un evento presso l’Ambasciata italiana in cui si festeggiavano i 90 anni del Consorzio, che è diventato l’occasione per invitare la stampa del luogo, parlare ai giornalisti della Dop e fargliela anche materialmente assaggiare. Poi non bisogna dimenticare le richieste spontanee da parte dei giornalisti, che variano dall’avere bisogno di informazioni per gli articoli alla richiesta di organizzare la visita ai caseifici del Parmigiano Reggiano in tutte le sue sfaccettature, dalla logistica alle interviste ai casari».

Quando un prodotto diventa Dop e quali garanzie offre?

«Il prodotto diventa Dop tramite una lunga procedura che coinvolge il governo italiano e l’Unione europea. Deve avere un disciplinare di produzione depositato presso l’Unione Europea, che nel caso del Parmigiano Reggiano risale al 1996. L’importanza della Dop è proprio quella di prevedere determinate regole di lavorazione a garanzia del consumatore che merita una corretta informazione per una sana alimentazione».

È soddisfatto del suo lavoro?

«Il mio è un lavoro che dà grandi soddisfazioni ma prevede anche un forte impegno. Ci sono giorni in cui in una settimana devo volare in due Paesi diversi per eventi e contemporaneamente scrivere più comunicati e rispondere alle richieste spontanee dei giornalisti. In certi giorni può essere dura, ma la soddisfazione che si ricava da un lavoro ben fatto è impagabile».


*Studentesse del Motti