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Colpito da infarto in aeroporto, taxista salvato da un infermiere reggiano

Roberto Fontanili

	L'infermiere Daniele Tosi
L'infermiere Daniele Tosi

Daniele Tosi, 25 anni, lavora al Santa Maria Nuova. Ha soccorso l’uomo nello scalo di Orio al Serio di Bergamo: “Ho capito che era in arresto cardiaco”

28 marzo 2024
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Reggio Emilia Grazie alla professionalità e alla prontezza di spirito, l’infermiere reggiano Daniele Tosi ha salvato la vita a un taxista 74enne all’aeroporto di Orio al Serio di Bergamo colpito da infarto. «È come se avessi iniziato il turno di lavoro appena sceso dall’aereo anziché il mattino dopo», racconta ricordando quei momenti concitati Daniele che da tre mesi è in forza al pronto soccorso del Santa Maria Nuova, dopo la laurea in infermeria conseguita a Unimore. «È successo tutto in pochi minuti – prosegue –. Erano le 23 di domenica scorsa, appena sbarcato dal volo di rientro dalle Maldive, sono uscito dall’aeroporto insieme a un’amica per prendere una boccata d’aria e ho visto una persona a terra. Dopo avere scavalcato la ringhiera mi sono avvicinato e ho capito che respirava in modo agonico ed era in arresto cardiaco». «In questi casi la tempestività del massaggio cardiaco è fondamentale», aggiunge Daniele che ha da poco compiuto 25 anni e vive in città.

«Per fortuna – prosegue il racconto – era appena caduto a terra e ho immediatamente iniziato le compressioni toraciche e contemporaneamente ho chiesto il defibrillatore, un paio di forbici e di chiamare il 118 che è poi arrivato in una decina di minuti. Mentre stavo continuando il massaggio sono arrivati altri due medici sbarcati da un altro volo che mi hanno aiutato e portato il defibrillatore». Poco dopo, prosegue il suo racconto Daniele, «sono arrivati anche il medico e l’infermiere del pronto soccorso dell’aeroporto. Dopo qualche minuto, il signore, che nel frattempo avevamo messo in sicurezza, ha ripreso a respirare e all’arrivo dell’autoambulanza e dell’automedica era cosciente e si era ripreso». «La cardiologa dell’ospedale in cui è stato ricoverato il taxista – continua Daniele – ha detto che se non ci fosse stato un intervento immediato questa persona non ce l’avrebbe fatta. La sua fortuna è stata l’essersi imbattuto in una persona che riconosciuto subito l’arresto cardiaco, l’arrivo in pochi minuti del defibrillatore e le corrette istruzioni inviate al 118. È stato un lavoro di squadra che è durato in tutto un quarto d’ora».

A ripensarci ora, «mi sembra di rivivere una scena di un film con i passeggeri che si sono complimentati e ci hanno ringraziato, così come hanno fatto i sanitari dell’aerostazione. Una volta che il paziente è stato caricato sull’autoambulanza sono rientrato in aeroporto per darmi una ripulita e assieme alla mia amica siamo andati a prendere la navetta per poi rientrare a Reggio».

La notizia di quanto accaduto all’aeroporto di Orio al Serio è stata ripresa dal sito Bergamo News e rimbalzata fino a Reggio con l’appello dei familiari del taxista ad aiutarli a rintracciare coloro che hanno salvato la vita del loro caro. «Non appena l’ho saputo – conclude l’infermiere reggiano – mi sono messo in contatto con il figlio che mi ha ringraziato e mi ha anche detto che la situazione del padre è migliorata e che il peggio sembra essere passato, anche se dovrà essere sottoposto ad un intervento. Nel rientrare a Reggio ho anche pensato come in questi casi oltre alla casualità come la mia presenza e quella di altri due medici e del defibrillatore, sia fondamentale che sempre più persone partecipino ai corsi di primo intervento».