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Reggio Emilia, in un anno Nondasola ha accolto 340 donne in fuga dalla violenza

Reggio Emilia, in un anno Nondasola ha accolto 340 donne in fuga dalla violenza

Una serata dal titolo “Opportunità. Pari? Pratiche quotidiane di diritti” al Teatro Cavallerizza giovedì 4 aprile alle 18 alla presenza del sindaco Luca Vecchi e dell’assessore Annalisa Rabitti

03 aprile 2024
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Reggio Emilia Un totale di 1.725 donne che dal 2019 si sono rivolti ai centri antiviolenza (gestiti dal 1997 da Nondasola), 340 solo nel 2023. Numeri che certificano come ci sia ancora tanto da fare nella lunga lotta alla parità di genere. Il Comune stesso sostiene le attività fin dall’apertura di questi centri, con un importo di 220.000 euro all’anno, e ha provato in questi anni, attraverso l'organizzazione di incontri ed eventi, a fare la propria parte. Trecento iniziative negli ultimi cinque anni, con cinquemila cittadini, mille studenti e trenta scuole coinvolti. Un investimento complessivo da 445mila euro, di cui 260mila grazie ai fondi della Regione Emilia Romagna. Decine di testimonial contattati (tra cui la scrittrice Michela Murgia) e tre campagne di sensibilizzazione in occasione dell’8 marzo (festa delle donne), del 17 maggio (per la lotta contro l’omotransfobia) e per il 25 novembre (giornata contro la violenza sulle donne).

Sono i numeri del bilancio dell’amministrazione in merito alla parità di genere. Le idee e le proposte messe in campo in questi cinque anni di mandato saranno riassunte in una serata dal titolo “Opportunità. Pari? Pratiche quotidiane di diritti” che si svolgerà al Teatro Cavallerizza giovedì 4 aprile alle 18 alla presenza, tra gli altri, del sindaco Luca Vecchi e dell’assessore Annalisa Rabitti. Un tema, quella della lotta alla violenza di genere, condiviso anche dalla Gazzetta di Reggio con il manifesto “Mai più una Giulia” firmato di recente anche dalla parlamentare Mara Carfagna.

L’appuntamento - a ingresso libero, fino a esaurimento posti - si propone di coinvolgere emotivamente il pubblico: un passo fondamentale per accelerare il cambiamento sociale.

Il Comune da decenni è impegnato in prima linea nella lotta contro la violenza sulle donne , contro ogni forma di discriminazione e nel riconoscimento del valore della differenza di genere, anche attraverso proiezioni, spettacoli, mostre, dibattiti, campagne, produzione di materiali e attività culturali per i giovani su temi di attualità volti a porre l’attenzione sul rispetto dei diritti. La scelta dell’amministrazione è stata quella di unire le deleghe relative a Cultura e Pari opportunità proprio per mettere in stretta connessione questi mondi con l’obiettivo ambizioso di puntare a un reale cambiamento culturale: diffondere sul territorio l’educazione ai diritti.

Dal 2019 ad oggi l'amministrazione ha collaborato con tantissimi enti e istituzioni portando avanti progetti e iniziative. Nel 2022, inoltre, il Comune ha costituito la Consulta di genere quale spazio di confronto permanente al fine di elaborare proposte in materia di politiche di genere, sviluppare un dibattito pubblico e per promuovere l’empowerment delle donne. Nel 2006 l’amministrazione comunale ha poi costituito un Tavolo interistituzionale di contrasto alla violenza maschile sulle donne coordinato dalle Pari Opportunità che ha coinvolto responsabili e delegati di tutti gli enti coinvolti, dal sistema sanitario agli avvocati fino alle forze di polizia. Un tavolo pensato soprattutto per affermare un’assunzione di responsabilità di tutte le parti sociali. Un confronto per colmare le disparità esistenti tra gli attori socialie per codificare una procedura interdisciplinare che permetta di intercettare e intervenire il maggior numero di casi possibili.

Oltre al Tavolo interistituzionale di contrasto alla violenza, il Comune ha istituito e coordina altri tavoli di lavoro permanenti con enti e associazioni del territorio e con i quali si condividono strategie e metodologie per accogliere i bisogni e lavorare per il rispetto dei diritti. Le tematiche affrontate vanno dalla prevenzione dell'Hiv e delle malattie sessualmente trasmissibili al contrasto all'omotransnegatività e inclusione delle persone Lgbtqia+, dalla lotta contro il fenomeno delle mutilazioni genitali femminili all’allattamento materno e diritti alla genitorialità.

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