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Il dopo Bonaccini agita il Pd Fra i nomi spunta anche Delrio

Evaristo Sparvieri
Il dopo Bonaccini agita il Pd Fra i nomi spunta anche Delrio

Rebus liste da Reggio a Bologna, fra Comunali e Regionali

03 aprile 2024
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Reggio Emilia E adesso il Pd? La sempre più probabile candidatura del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, come capolista nella circoscrizione Nord Est alle prossime Europee agita non poco anche il Pd reggiano, già alle prese con la sfida delle Amministrative di giugno. Con la discesa in campo del “Pres”, che starebbe in questi giorni sondando gli umori di consiglieri regionali, sindaci e segretari provinciali prima di fare un annuncio dato ormai da molti come vicino, si aprirebbe di fatto una lunga tornata elettorale che andrebbe avanti fino a fine anno, dal momento che il voto per le Regionali cadrebbe fra novembre e dicembre, appena poche settimane prima della scadenza naturale del mandato.

Una finestra che consentirebbe a Bonaccini di poter respingere gli attacchi di coloro che – FdI in testa – hanno già sollevato polemiche sul voto anticipato, avvicinando il presidente della Regione ai dieci anni di incarico indicati come limite prima di salutare viale Aldo Moro.

Fra i nomi che circolano per il post Bonaccini, in pole ci sarebbe Vincenzo Colla, assessore allo Sviluppo economico, gradito anche a Elly Schlein, che lo preferirebbe al sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, più vicino ai bonacciniani, che però dovrebbe dimettersi da primo cittadino. Da tempo, inoltre, ha annunciato la sua disponibilità l’attuale europarlamentare Elisabetta Gualmini, vicepresidente della Regione nel primo mandato di Bonaccini, ma circola da settimane anche il nome di Irene Priolo, attuale vicepresidente e assessore alla Transizione ecologica. Ci saranno primarie?

Negli ultimi giorni, infine, c’è chi sta facendo circolare anche il nome del senatore Graziano Delrio, ex ministro ed ex sindaco di Reggio, indicato come figura autorevole che potrebbe rappresentare una soluzione condivisa. Il rebus tuttavia sembra ancora tutto da risolvere. E in casa Pd c’è chi – soprattutto fra i riformisti a lui vicini – spera che Bonaccini ci ripensi, anche in funzione di equilibri interni al partito che rischierebbero di variare. Di certo – al netto di immancabili polemiche e malumori interni, soprattutto di europarlamentari uscenti non riconfermati – l’intenzione del Pd nazionale è quella di chiudere le liste per le Europee entro un paio di settimane, dando la possibilità ai candidati di iniziare la campagna elettorale. Ma, in caso di candidatura alle Europee di Bonaccini, dalla parti del Pd c’è anche chi sta cominciando a ragionare non senza preoccupazione sui nomi per le Regionali, che andrebbero a intrecciarsi fra l’altro con le possibili candidature alle Amministrative. Cosa fare? Dove correre?

Per le Regionali, sono sei i posti: tre uomini e tre donne. Ma i nomi potenzialmente in campo sono ovviamente di più. In viale Aldo Moro, fra i reggiani di centrosinistra al primo mandato ci sono l’ex segretario provinciale, Andrea Costa, e il consigliere di Coraggiosa, Federico Amico, entrato in Regione grazie a Elly Schlein. Entrambi, secondo prassi, dovrebbero correre per il bis. C’è poi Alessio Mammi, recordman di preferenze alle scorse Regionali: 15.015, risultando il reggiano più votato della storia delle Regionali, diventato poi assessore regionale all’Agricoltura. In molti lo volevano candidato sindaco a Reggio, lui ha preferito concentrarsi ancora sulla Regione, ricevendo fra l’altro apprezzamenti dal settore di cui ha la delega: correrà di nuovo?

O passerà direttamente a un ruolo istituzionale nell’eventuale nuova giunta? Discorso analogo anche per l’ex sindaco di Poviglio, Giammaria Manghi, capo della Segreteria politica della Presidenza della Regione, che in questi anni si è impegnato soprattutto nella valorizzazione della Regione da un punto di vista delle competizioni sportive, portando a casa risultati che hanno apprezzato in molti. La lista dei candidabili, in ogni caso, appare piuttosto lunga.

Un eventuale voto anticipato in Regione aprirebbe infatti le porte anche alla candidatura del sindaco, Luca Vecchi, che a pochi mesi dalla fine del secondo mandato a Reggio potrebbe decidere di rimettersi subito in gioco. Non ha incarichi o ruoli istituzionali, al momento, neanche Massimo Gazza, ex sindaco di Boretto e attuale segretario provinciale del Pd. Sarà della partita?

Quanto alle donne, le attuali consigliere regionali sono Roberta Mori e Ottavia Soncini per il Pd e Stefania Bondavalli per la lista Bonaccini. Sempre in linea teorica, Roberta Mori – consigliera regionale dal 2010 e da poco eletta portavoce della Conferenza delle democratiche – dovrebbe passare la mano: nel 2019 la sua candidatura ottenne una deroga perché non terminò un mandato a causa delle dimissioni dell’ex presidente Errani. Anche Ottavia Soncini è al secondo mandato. E quindi a rischio stop. Ma, con le dimissioni di Bonaccini, potrebbe valere la deroga anche per lei?

Quanto a Stefania Bondavalli, c’è chi da tempo vocifera di una sua candidatura a Reggio, magari anche per un eventuale ruolo da assessore in caso di vittoria di Massari. Cosa farà adesso? Restando a Reggio città, se come detto Massari azzererà la giunta Vecchi, un pensiero alle prossime Regionali potrebbe farlo Annalisa Rabitti, risultata la più votata nelle ultime due tornate amministrative. Sempre a Reggio, infine, un nome spendibile sarebbe quello di Marwa Mahmoud, consigliera comunale uscente e responsabile Partecipazione nella segreteria nazionale di Elly Schlein. Altri nomi su cui puntare sono Elena Carletti, sindaco di Novellara, e Camilla Verona, sindaca di Guastalla. l