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Igp all’erbazzone, c’è il via libera: adesso l’ultimo step a Bruxelles

Nicolò Valli
Igp all’erbazzone, c’è il via libera: adesso l’ultimo step a Bruxelles

Il Ministero dà ragione all’associazione dei produttori: beffata Sfoglia Torino

05 aprile 2024
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Reggio Emilia Solo la Comunità Europea divide l’erbazzone reggiano dal riconoscimento Igp. Mercoledì, in tarda serata, è infatti arrivato dal ministero dell’Agricoltura il via libera per l’indicazione geografia protetta, rigettando così al mittente l’osservazione dell’azienda Sfoglia Torino che aveva bloccato i lavori.

Un risultato che è stato appreso con grande soddisfazione da parte di tutte le parti in causa, a cominciare dall’Associazione dei produttori erbazzone reggiano: «L’erbazzone reggiano – hanno detto i referenti delle aziende Bottega Gastronomica, Nonna Lea, Fattoria Italia, Big e La Vecchia Resdora – è un tesoro culinario che incarna l’autenticità e la tradizione della nostra terra. L’erbazzone beneficerà senz’altro della protezione e della visibilità garantite da tale riconoscimento. Desideriamo ringraziare tutte le istituzioni che ci hanno aiutato in questo cammino».

«Si sta per concludere un iter che va avanti dal 2002 per mano di mio padre – ha poi aggiunto il presidente dell’associazione Patrick Benassi – ci ha fatto molto piacere ricevere questa notizia, soprattutto per il nostro territorio. Il ministero ci ha dato ragione perché l’erbazzone è di fatto reggiano».

Sfoglia Torino, che ha rilevato Righi Sfoglia, si era messa di traverso in quanto ambiva a portare in Piemonte la produzione della torta salata che ancora oggi viene realizzata nella città del Tricolore.

L’associazione è stata tutelata da un punto di vista giuridico dagli avvocati Giuseppe Pagliani e Gianluca Dallari: «Un ringraziamento particolare al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida – hanno precisato i due – il quale ancora una volta si è distinto per la grande attenzione ai prodotti agroalimentari emiliani. Ringraziamo per questo le società reggiane facenti parte dell’associazione che hanno voluto ad ogni costo ottenere questo primo grande risultato per una produzione tipica della nostra provincia».

«Si tratta di un’ottima notizia, l’erbazzone è un prodotto che appartiene all’identità delle famiglie e delle comunità reggiane – ha invece affermato l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi – L’iter per l’ottenimento dell’indicazione geografica protetta è fondamentale per rafforzare la tutela, la promozione e la garanzia di un cibo sicuro e controllato attraverso uno specifico disciplinare».

In caso di via libera da Bruxelles, l’erbazzone reggiano diventerebbe il 45° prodotto Dop e Igp in Emilia Romagna: «La Food Valley dell’Emilia-Romagna, con le sue 44 Dop e Igp – aggiunge Mammi – vale 3,6 miliardi di euro alla voce produzione su 8,5 miliardi a livello nazionale, e il comparto agro-alimentare della regione ha raggiunto nel complesso 34 miliardi di euro di volume produttivo, di cui quasi 10 miliardi esportati. Ottenere certificazioni di qualità significa poter garantire cibo buono, sicuro e controllato secondo un disciplinare specifico». 

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