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Elezioni, primo confronto tra i candidati: il tema rovente è la zona stazione

Serena Arbizzi
Elezioni, primo confronto tra i candidati: il tema rovente è la zona stazione

Reggio Emilia. Dibattito a tutto tondo: dalla sicurezza alle ricette contro l’abbandono dei rifiuti

06 aprile 2024
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Reggio Emilia Un debutto davanti a centinaia di persone, nel cuore del quartiere più incandescente della città, che rappresenta un nodo strategico su cui si gioca molto della campagna elettorale in vista delle amministrative, ufficialmente entrata nel vivo. Partenza con il botto per i cinque candidati a sindaco, protagonisti di oltre due ore e mezzo di dibattito, organizzato dal Cres, Comitato Reggio Emilia Sicura, per parlare del tema più rovente di tutti. Più di 200 persone, in un Binario 49 traboccante di folla, hanno ascoltato: Marco Massari (centrosinistra), Giovanni Tarquini (candidato civico appoggiato dal centrodestra), Fabrizio Aguzzoli (Coalizione Civica), Paola Soragni (Movimento Reggio Emilia) e Gianni Tasselli (REagire). I candidati hanno risposto ad alcune domande poste da Gino Rossi, del comitato, facendo emergere nei cinque minuti a disposizione per rispondere, le diversità dei profili anche se, come evidenziato dagli stessi protagonisti, non mancano i punti di contatto.


Prima azione da sindaco

Qual è la prima cosa che farà quando sarà sindaco? Questa la domanda d’esordio, alla quale Tasselli ha risposto indicando la parola chiave sarebbe «l’ascolto dei cittadini che devono riprendersi il loro quartiere». Il candidato riattiverebbe i consigli di quartiere, al posto delle abolite circoscrizioni, per facilitare il dialogo. Massari parla di aumento della polizia locale e lotta al degrado urbano, mettendo sul piatto «un’area messa a disposizione da Rfi per un presidio socio-sanitario fisso», per prendere in carico gli sbandati. Soragni puntualizza l’importanza della presenza sul territorio, «non solo con i presidi, ma anche il sindaco deve esserlo». E s’infervora dopo l’intervento di Massari, perché «sono da dieci anni in consiglio con il Pd: abbiamo fatto tantissime mozioni sula sicurezza e sentir dire dal candidato che bisogna controllare il territorio mi fa dire: nulla di personale contro Massari, ma veniamo da Marte? Dove siamo stati fino adesso?».



Tarquini pone l’accento sulle «leggi, bisogna farle rispettare in modo equilibrato e appropriato in relazione alle risorse economiche e umane». E rileva che nell’organico della polizia locale sono presenti 140 agenti che possono arrivare a 208. «Su questo occorre lavorare».

«Sicurezza, accoglienza e integrazione», sono tre parole d’ordine per Aguzzoli il quale propone un assessore alla legalità che «esca dal palazzo e vada a parlare con la gente».



Gli “invisibili”

La creazione di un dormitorio per i senzatetto della stazione, assistiti da associazioni come “La nuova luce”, è stato il secondo quesito su cui si sono espressi i candidati. Soragni spiega che alla luce dei «tanti immobili che possono essere utilizzati» il cohousing potrebbe essere una soluzione: «Spendiamo milioni p er la “cattedrale” (immobile delle ex Reggiane riqualifiato, ndr) ma abbiamo scuole che cadono a pezzi. Gli assistenti sociali sono pochi, inoltre». Tasselli lancia l’idea di un ostello sociale per i senzatetto all’ex carcere di San Tommaso. Massari evidenzia l’esigenza di un «nuovo welfare di comunità con l’associazionismo», evidenziando che le cooperative sociali, «non possono solo partecipare ai bandi ed eseguire» e indicando che le leggi attuali «che rendono certe persone degli invisibili sono sbagliate: abbiamo bisogno di migranti, di lavoratori, industria».



Aguzzoli indica «l’accoglienza e l’integrazione come altri due pilastri su cui si regge la scommessa di affrontare il problema della città». L’accoglienza è una «strada obbligata» per «arginare il degrado umano e sociale», sempre nel rispetto delle regole.

Tarquini evidenzia come chi viene accolto qui vada «trasformato in risorse, ma c'è un problema sociale. Chi viene qui non parla la lingua, innanzitutto questo è importante risolvere questo. Poi servono indicazioni rispetto alle nostre regole e alle opportunità di lavoro». E propone di chiedere aiuto anche alle parrocchie, «centri di cultura dell’accoglienza».



“La stanza del buco”

La proposta di Sic! di un luogo per il consumo controllato di droga fa evidenziare un rifiuto netto dalla maggior parte dei candidati. Per Tarquini il no è categorico: «Significa ufficializzare un fenomeno negativo a 360 gradi». Aguzzoli premette di non essere favorevole alla liberalizzazione delle droghe, ma chiede di «andare a vedere i dati» dove questa soluzione è stata applicata». Contrario anche Tasselli e Soragni parla di sconfitta sociale: «Siamo contrarissimi alla “stanza del buco”, ora mi aspetto che venga proposta anche la riapertura delle case chiuse» ed evidenzia l’efficacia, piuttosto, dei cani antidroga. Per Massari le esperienze di questo tipo riguardano il consumo di eroina, «qui dilaga il crack, quindi non sarebbe pensabile di replicare il modello. Non è all’ordine del giorno».

I candidati si sono espressi anche sul problema dei rifiuti alla stazione. Massari parla di reintrodurre i cassonetti e “derogare” al porta a porta. Tarquini ribadisce il concetto dell’intervento del sindaco con ordinanze contingibili e urgenti: «Il porta a porta in quartieri come questo non ha senso».

Tasselli puntualizza l’esigenza di controlli e che «bisogna parlare alle persone, possibilimente nella loro lingua».

Fototrappole contro gli abbandoni selvaggi e controllo delle residenze sono le ricette di Aguzzoli.

Soragni indica che «abbiamo il porta a porta e questo deve essere fatto bene: potrebbe essere un’opportunità di presenza sul territorio. E ricorda la proposta del baratto amministrativo». l