Gazzetta di Reggio

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Il caso

«Mi sono trovato con 20 euro falsi ho segnalato e hanno denunciato me»

Adriano Arati
«Mi sono trovato con 20 euro falsi ho segnalato e hanno denunciato me»

Il paradosso vissuto da un pizzaiolo di Casalgrande a causa della legge che punisce anche chi è in buona fede

06 aprile 2024
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Casalgrande Sta vivendo ore difficili Giordano Govi, pizzaiolo di Pratissolo di Scandiano e da 18 anni titolare assieme alla moglie della pizzeria Elisa a Casalgrande. Il motivo? La denuncia per spendita di monete falsificate ricevute in buona fede ricevuta giovedì, dopo aver fatto segnalare la presenza di una banconota farlocca da 20 euro.

Tutto parte nella mattinata di giovedì. «Sono andato a far spesa al supermercato Rossetto di Casalgrande, dove mi servo abitualmente e mi conoscono bene. Ho pagato in contante, la cassiera ha fatto passare le banconote nello strumento di verifica ed è venuto fuori che una banconota da 20 euro risultava irregolare», racconta Govi. «A quel punto, ha avvisato il direttore, che mi ha fatto vedere dove la banconota era contraffatta. Ne girano tante, in questo periodo, mi ha detto. Sempre il direttore, mi ha chiesto cosa preferissi fare, se stracciare la banconota o se fare denuncia. Ho deciso di fare denuncia, mi sembrava giusto, anche per permettere indagini». Così, «il direttore ha chiamato il 112, una pattuglia di carabinieri della stazione di Casalgrande è arrivata nel giro di pochi minuti. Abbiamo spiegato cosa fosse accaduto, e alla fine i militari mi hanno chiesto di passare in caserma». Ed è proprio nella stazione dei carabinieri che arriva l’inaspettata sorpresa: «Io ero convinto di dover formalizzare la denuncia, invece mi è stato detto che il denunciato ero io, perché ero quello che aveva fatto circolare la banconota. Sono rimasto oltre il sorpreso, proprio non ci credevo, mi sono innervosito e anche adesso fatico a non pensarci», spiega Govi.

I militari hanno applicato quanto previsto dall’articolo 457 del Codice penale relativo alla “Spendita di monete falsificate ricevute in buona fede”, che prevede una pena fino a sei mesi o una multa sino a 1.032 euro per «chiunque spende, o mette altrimenti in circolazione monete contraffatte o alterate, da lui ricevute in buona fede».

Una denuncia ovviamente non comporta una condanna, né necessariamente il rinvio a giudizio per il processo, e rimane sempre la presunzione di innocenza garantita dalla legge. La corretta applicazione normativa è un discorso; per Govi, è complicato digerire il tutto a livello morale e umano.

«Non mi aspettavo nulla di simile, sono andato in caserma convinto di dover fare io una denuncia, e mi è stato detto che il denunciato ero io, quello che ha subito il danno. Se avessi stracciato la banconota sarebbe finita lì, ho fatto quello che ritenevo corretto e onesto per me e per tutti, per segnalare l’accaduto, e sono stato denunciato», continua.

«Ho chiamato il direttore del Rossetto, davanti ai carabinieri, lui ha detto che è disponibile a testimoniare a mio favore se sarà necessario. Sono una persona che ha sempre lavorato, e vado al Rossetto da anni. Mi conoscono bene e io so benissimo che hanno il dispositivo di controllo per tutte le banconote. Ma se avessi voluto spacciarne una finta, sarei andato proprio lì?», conclude amareggiato. «Voglio raccontare la mia vicenda per invitare tutte le persone a far attenzione alle banconote che girano, e perché davvero non trovo giusto quello che mi è accaduto, se fossi rimasto zitto non sarebbe successo niente».

Govi non ha firmato il verbale di querela e, informato della necessità di un legale, ha deciso di affidarsi all’avvocata Monia Zannoni. «Sono convinta, come il mio assistito, che sia giusto parlare di vicende del genere, tutti dovremmo essere pronti a denunciare quando ci si trova di fronte a qualcosa di illecito. Mi auguro che la vicenda non arrivi al processo, che si possa risolvere prima, anche se ovviamente non possiamo avere garanzie, a questo momento. Ma prima di tutto, vogliamo raccontare questo fatto perché è giusto farlo, viste le conseguenze che sono arrivate. Govi si aspettava di dover fare una denuncia, certo non di riceverne una, dopo essersi comportato con grande correttezza».l