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Verso le elezioni

La carica dei candidati sindaci con il camice bianco

Jacopo Della Porta
La carica dei candidati sindaci con il camice bianco

Nelle amministrative di giugno sette medici reggiani in lizza per conquistare la fascia tricolore

07 aprile 2024
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Reggio Emilia Medici ne abbiamo? Il paradosso, che forse a ben vedere non è tale, è che proprio ora che la sanità deve fare i conti con una grande penuria di medici, tanto da dover richiamare in servizio quelli in pensione o doverne impiegare di esterni che lavorano per delle cooperative, in politica questa categoria non è mai stata così rappresentata. Nella prossima tornata elettorale di giugno, nella quale la maggioranza dei Comuni reggiani dovrà eleggere i sindaci, si contano già sette candidati con il camice.

In principio fu l’emergenza Covid, che ha proiettato sulla scena tanti medici, virologi e microbiologi. Ora, l’accelerazione della crisi che sta colpendo il sistema sanirario sembra stia producendo un’ulteriore spinta all’impegno politico.

Due (su cinque) i medici candidati sindaci a Reggio: Marco Massari, direttore del reparto di Malattie Infettive del Santa Maria Nuova, per la coalizione di centrosinistra, e Fabrizio Aguzzoli, ex chirurgo oncologo con esperienze al fianco di Emergency, per Coalizione Civica. Entrambi, nel corso del primo dibattito, hanno richiamato in qualche modo la professione medica come metodo di lavoro per la politica.

Ma anche in provincia i camici bianchi si preparano alla sfida per indossare le fasce tricolori: a Scandiano, per il centrodestra, corre Antonello Salsi, primario di Ortopedia a Scandiano. Sempre il centrodestra, a Castelnovo Monti, schiera l’anestesista del Sant’Anna, Ermanno Briglia. A Gattatico fra i candidati sindaci c’è Daniele Finucci del centro medico “La Camelia”, mentre a Rolo c’è il ginecologo ed ex viceprimario dell’ospedale di Guastalla, Ruggero Baraldi.

L’ex deputato dell’Ulivo e del Partito Democratico, Maino Marchi, ha una lettura precisa su questa tendenza elettorale. «Penso che molti medici siano preoccupati dei rischi che corre il sistema sanitario. Prima dei tagli attuali, il sistema dell’Emilia-Romagna era un fiore all’occhiello, ma ora le difficoltà sono evidenti. Questi medici che si candidano hanno lavorato nel settore pubblico e credono nel servizio sanitario. Molti, ormai prossimi alla pensione, credo abbiano pensato che devono intervenire, fare qualcosa. I sindaci giocano un ruolo attivo nel sistema sanitario, sebbene non dipenda direttamente da loro».

Pierluigi Castagnetti, ex deputato ed europarlamentare, con una lunga militanza dalla Dc al Pd, fa la stessa analisi, sebbene non ritenga che quella dei medici candidati sia un fenomeno rilevante in termini numerici. «Certo, riguardo alla sanità, siamo in un momento di grave rischio di smantellamento del sistema sanitario, come recentemente evidenziato dall’appello di Nobel e di scienziati. La crisi del sistema sanitario è evidente a tutti, con lunghe liste di attesa e carenza di personale medico e sanitario. Sebbene non sia compito dei Comuni gestire la sanità, questa situazione può influenzare l'attività amministrativa e creare disagio tra i cittadini».

Per Castagnetti le qualità di un buon medico, «la particolare sensibilità verso la condizione e la sofferenza delle persone», lo rendono adeguato anche per la politica.

A Reggio Emilia quando si parla di medici in politica si pensa, ovviamente, al deputato Graziano Delrio, il quale proveniva da una esperienza politica come consigliere comunale e regionale.

A Guastalla nel 2009 il primario della pediatria Giorgio Benaglia, di formazione socialista, guidò il centrodestra alla prima e unica vittoria della città ducale.

«Fui cercato perché volevano un candidato con un forte coinvolgimento nel tessuto sociale e che conoscesse molte persone. Passando dal ruolo di primario a quello di sindaco ovviamente mi dovetti adattare, però certe capacità, come l’ascolto delle persone e l’abitudine a lavorare con i protocolli mi avevano preparato». Il fratello Francesco Benaglia, ex medico di base, è consigliere comunale a Guastalla, dove in passato lo è stato anche il collega Massimo Comunale. «Il medico di base – conclude Benaglia – i suoi voti li porta sempre a casa!».

A Castelnovo Monti il capogruppo di maggioranza in consiglio comunale è il pediatra di libera scelta Carlo Boni, che da tempo esprime posizioni fortemente critiche sulle scelte sanitarie che hanno portato a un impoverimento dei servizi in Appennino. Il candidato sindaco di centrodestra a Scandiano, l’ortopedico Antonello Salsi, ha una sua teoria sul perché la sua categoria sia così in voga in vista delle prossime amministrative. «In greco antico la parola crisi ha a che fare con la malattia. E dal momento che si dice che siamo in crisi, forse per questo i medici sono così ricercati?».

D’altronde, le metafore difficilmente nascono per caso, perché sennò chiamare “corpo” elettorale la comunità dei votanti?

E, con le dovute differenze, anche la letteratura classica può arrivare in soccorso alla realtà: la società come allegoria del corpo umano, in cui ogni organo sopravvive solo se tutti funzionano ciascun per l’altro.

Menenio Agrippa dixit. 

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