Gazzetta di Reggio

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Il ricordo

"Davide eri l’anima e la guida di un’intera comunità”

Adriano Arati
"Davide eri l’anima e la guida di un’intera comunità”

Il dolore di Baiso per la morte di Manfredini a 43 anni. Era il direttore sportivo della squadra di calcio locale. A Natale la scoperta della malattia

08 aprile 2024
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Baiso Un paese lacerato dalla perdita di una colonna della comunità. È un fine settimana di enorme dolore, quello che sta vivendo Baiso dopo la morte a soli 43 anni di Davide Manfredini, da sempre chiamato “Mafio”, conosciutissima figura dello sport locale. Manfredini è spirato sabato 6 aprile, stroncato nel giro di pochi mesi da una malattia scoperta solo alla fine del 2023, poco tempo prima del periodo natalizio. Lascia la moglie Francesca, la piccolissima figlia Maria Vittoria, la mamma Rossana, il papà Giancarlo, la sorella Giorgia con il compagno Ivan e i figli Rebecca e Riccardo e numerosi parenti residenti in zona.

Il funerale si terrà lunedì 8 aprile. Il corteo funebre partirà alle 15 dall’abitazione di Manfredini, in via San Lorenzo 10 a Baiso, e dopo un breve tragitto raggiungerà la chiesa parrocchiale per la funzione religiosa. Al termine della messa, la salma verrà portata in una struttura attrezzata per la cremazione. I famigliari chiedono alle persone eventualmente interessate non fiori, quanto piuttosto offerte al Core, il Centro oncoematologico di Reggio Emilia dove Manfredini è stato seguito in questi mesi. E ringraziano tutti i medici, infermieri e operatori sanitari del Core dell’Os.Co (Ospedale di comunità) di Scandiano.

“Mafio” è nato e cresciuto a Baiso, il paese a cui era legatissimo e in cui si è sempre impegnato attivamente in prima persona. Nello sport, in prima battuta, come nel sociale. Sin da piccolo innamorato del calcio, dopo aver giocato nelle varie categorie giovanili e senior delle squadre locali è diventato uno dei dirigenti di riferimento della squadra del paese, quella che oggi si chiama Asd Baiso Secchia, di cui era direttore sportivo. Un ruolo è riduttivo per raccontare della sua passione per lo sport e per la società: infaticabile, presente in ogni momento, si occupava anche dell’attività estiva nel Torneo della Montagna, della gestione del campo sportivo anche per eventi di vario genere. Ha contributo a tanti progetti in cui l’Asd Baiso Secchia è stata coinvolta, spesso a fianco dell’amministrazione comunale, sempre con un sorriso aperto e una battuta per tutti. Ha lavorato per tanti anni come consulente finanziario, un impegno che lo portava spesso a girare tra filiali e aziende dell’intero comprensorio ceramico reggiano-modenese cresciuto attorno al corso del fiume Secchia.

Baiso rimaneva il grande riferimento, così come la moglie Francesca e, da poco tempo, la figlia Maria Vittoria, accolta con infinita gioia. A Natale, dopo una serie di accertamenti, è arrivato il responso sanitario negativo e le sue condizioni sono rapidamente peggiorate, sino al veloce collasso, che ha colpito come un pugno gli abitanti di Baiso e dintorni e le tantissime persone che si occupano di calcio nella collina e nella montagna reggiana.

«Troppo, troppo, troppo presto, a volte la vita è troppo severa – lo ricordano mesti gli altri componenti dell’Asd Baiso Secchia, da sempre parte della vita di “Mafio” –. Difficile oggi trovare le parole e la forza per scrivere qualcosa perché il dolore che ci attanaglia è veramente indescrivibile, ma è doveroso farlo per quello che ci lasci non solo a livello sportivo, ma soprattutto a livello umano. Eri veramente l’anima e la guida di un’intera comunità; sarà una grandissima perdita per tutti noi. In questi mesi di lontananza puntualmente volevi aggiornamenti sul tuo Baiso, nonostante tu stessi lottando per una partita ben più impegnativa». l