Gazzetta di Reggio

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Quattro Castella

Il Bianello svela la sua bellezza dopo il restauro della cinta muraria

Mauro Grasselli
Il Bianello svela la sua bellezza dopo il restauro della cinta muraria

Tolta la vegetazione, ora si può ammirarlo anche sui lati finora “nascosti”

08 aprile 2024
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Quattro Castella Il luogo si presta decisamente agli eventi storici, e in un certo senso è storico anche ciò che è accaduto sabato mattina al castello di Bianello, dove è avvenuta presentazione in anteprima dei giardini e delle mura della fortezza matildica dopo gli interventi di restauro che hanno svelato un maniero “nuovo”, molto diverso da quello conosciuto. Uno svelamento che sta avvenendo anche per le torri e i ruderi in corso di restauro sugli altri tre colli a fianco del Bianello.

Alla presenza di numerose autorità, dei tecnici che hanno lavorato al progetto (compresi quelli dell’ufficio tecnico comunale), è avvenuto il taglio del nastro – ad opera del sindaco Alberto Olmi e dell’assessora Elisa Rinaldini – al termine di un intervento che ha fatto emergere un Bianello “sconosciuto”: prima dei lavori, l’immagine nota, da cartolina, era solo quella del lato Nord dell’ex rocca divenuta, nel corso dei secoli, dimora signorile. La pulizia dalla fitta vegetazione e l’accurato restauro delle mura di cinta ora consentono di percorrere le aree verdi ai piedi del Bianello e compiere un percorso all’esterno dell’edificio storico.



I lavori hanno riguardato anche il “Giardino Segreto” riemerso a Sud del Bianello, delimitato dalle mura che – forse ad opera di Luigi Caggiati, proprietario dal 1867 al 1881, o più probabilmente a fine Ottocento ad opera del proprietario successivo, Carlo Bacigalupo – vennero “abbassate” perché, non avendo più scopi difensivi, l’altezza ridotta poteva consentire al sole di raggiungere quello splendido terrazzo esposto verso le colline.

Danilo Morini, assessore alla cultura, tutela, ricerca e valorizzazione dei beni storici, promozione turistica e manifestazioni matildiche, ieri ha illustrato i lavori assieme al sindaco Olmi, all’assessora Rinaldini; ad Alberta Campitelli, storica dell’arte e dei giardini e vicepresidente dell’Associazione parchi e giardini d’Italia; all’assessore regionale Alessio Mammi; all’architetto Emilia Lampanti, che ha curato la progettazione architettonica e la direzione dei lavori; a Silvia Ghirelli, paesaggista e progettista dei due giardini del Bianello: il Giardino dei Profumi (recuperato con «il superamento della precedente situazione di degrado, dovuta sostanzialmente a decenni di abbandono prima dell’acquisto del manufatto da parte dell’amministrazione comunale di Quattro Castella») e il Giardino Segreto, il cui nome deriva dal fatto che «l’accesso si effettua soltanto dall’appartamento privato appartenente un tempo a Carlo Bacigalupo, e si è deciso di mantenere intatto questo ingresso per i visitatori al fine di non spezzare l’idea progettuale voluta dai creatori del giardino»).

Nelprogramma della mattinata anche l’intervento di Elena Rossi, soprano, e dello String Music Ensemble (violino, viola e violoncello).

Per Alberto Olmi, «l’intervento di messa in sicurezza e riqualificazione della cinta muraria e quello di “ritrovamento” dei giardini del Bianello consente ora di aggiungere altri validi motivi per salire su questo colle e godere di una multiesperienza difficilmente ripetibile ad altre latitudini».

Per Elisa Rinaldini, «il progetto di restauro e conservazione che li ha interessati rappresenta per noi un impegno verso il futuro, un’opera dedicata a preservare e valorizzare questa meravoglia naturale per le generazioni a venire».

Molto evocative le parole di Danilo Morini, che ha citato il fantasma della misteriosa Signora avvistata al Bianello. A suo giudizio, «il restauro ha il significato di una vera e propria esplorazione,poiché ha generato più dubbi che creato certezze, mettendo in luce temi nuovi che dovranno essere esaminati con ulteriori studi e più approfondite indagini».l