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«Basta morti e infortuni sul lavoro» Cgil e Uil proclamano lo sciopero

Serena Arbizzi
«Basta morti e infortuni sul lavoro» Cgil e Uil proclamano lo sciopero

Domani migliaia di addetti incroceranno le braccia nel settore pubblico e privato

09 aprile 2024
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Reggio Emilia Otto ore di sciopero nei settori pubblico e privato - inizialmente le ore erano quattro, ma vista la tragedia di ieri sull’Appennino bologense, sono state innalzate – con manifestazioni e iniziative spalmate su tutto il territorio per dire basta a morti e infortuni sul lavoro.

Questo l’obiettivo della mobilitazione organizzata per domani con lo slogan ‘Adesso Basta’. Lo sciopero generale, proclamato da Cgil e Uil, è all’insegna di rivendicazioni comuni: zero morti sul lavoro, una giusta riforma fiscale, un nuovo modello sociale di fare impresa. A Reggio Emilia le iniziative messe in campo saranno tante, per dare corpo e sostanza a una sostanziosa rivendicazione, in un percorso iniziato da tempo, che la salute e la sicurezza sul lavoro diventino un vincolo per poter esercitare l’attività d’impresa, ma anche una tassazione più equa, il cui peso non ricada solo su dipendenti e pensionati, per finanziare sanità e istruzione, non autosufficienza, diritti sociali e investimenti pubblici. Oltre che per rimetter al centro dell’agenda il valore del lavoro a partire dal rinnovo dei contratti nazionali e dalla qualità di un’occupazione stabile e non precaria.

Questi i presidi sul territorio: davanti a Salumifici Gran Terre/Inalca in via Due Canali dalle 10 alle 12; davanti al centro commerciale Ariosto in via Morandi 16 dalle 12 alle 15 ; Ognibene Power all’ingresso dell’azienda in via Ing. Ferrari 2 dalle 8.30 alle 10.30; Argo Tractors davanti allo stabilimento in via Primo Maggio a Fabbrico dalle 11.30 alle 13.30; Vimec, nel parcheggio adiacente l’ingresso dell’azienda in via Parri 7 a Luzzara dalle 12 fino alle 13.30. Ancora, Filctem Cgil e Uiltec Uil terranno un presidio nella zona industriale di Casalgrande, dalle 9.30 alle ore 12 in via Volta 23/25.

«Vogliamo dare un segnale molto forte per la ferita che sanguina ancora delle morti sul luogo di lavoro – afferma Cristian Sesena, segretario della Cigl –. Con questo Governo siamo a una ventina di condoni, a continue iniziative che incentivano l’evasione fiscale anziché contrastarla: il 90% della pressione fiscale è sulle spalle di lavoratori e pensionati, ma il gettito che loro garantiscono puntualmente non basta più a finanziare il welfare, a partire dalla sanità pubblica che sta rapidamente arretrando anche nella nostra provincia. C’è bisogno di una riforma fiscale incentrata su equità e redistribuzione nel solco di quanto previsto dalla Costituzione».

«Continueremo a ribadire che il lavoro nel nostro Paese deve essere di qualità e per essere tale non si può transigere sulla sicurezza sul lavoro, ancora troppi i morti e infortuni anche nel territorio reggiano – aggiunge Roberto Rinaldi, segretario Uil Modena e Reggio –. Sono insufficienti le politiche avanzate dal Governo per raggiungere l’obiettivo di zero morti sul lavoro. Occorre pertanto formare e informare, magari utilizzando l’avanzo di bilancio dell’Inail di circa due miliardi di euro, assumere ispettori nelle Itl e nelle Asl. Serve eliminare il subappalto a cascata e istituire il reato di omicidio sul lavoro quando la colpa è in capo al datore di lavoro. In uno Stato di diritto degno di questo nome non è possibile uscire di casa il mattino per lavorare e non ritornare più a casa».