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L’intervista

Romaissae Zerouali influencer col velo: «Insegno i segreti di Reggio Emilia alle donne arabe»

Serena Arbizzi
Romaissae Zerouali  influencer col velo: «Insegno i segreti di Reggio Emilia alle donne arabe»

La 34enne è arrivata dal Marocco nel 2008

09 aprile 2024
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Reggio Emilia «La donna non è fatta solo per stare in casa ad accudire i figli. Io prendo i miei piccoli e viaggio con loro alla scoperta di qualcosa di nuovo, delle città italiane e di Reggio Emilia, dove ormai vivo dal 2008. Mi sono trovata influencer perché ho deciso di condividere il mio stato d’animo sui social: da allora racconto ciò che accade a Reggio Emilia, ma non solo e mi piace trasmettere tanta positività alle donne arabe che hanno paura di uscire».

Romaissae Zerouali ha 34 anni, ha due figli – Noha di 14 anni e Mehdi di 6 – viene da Tetouan, vicino a Tangeri, Marocco, ed è una influencer con il velo. I suoi reel su Instagram e non solo sono visualizzati e condivisi da migliaia di follower: per tante donne arabe che vivono in Italia è divenuta un faro, perché le sprona ad aprirsi, a vincere la paura e a cogliere la bellezza di ciò che le circonda. 
Da quanto tempo vive a Reggio Emilia?
«Sono arrivata in Italia dal 2008, dopo essermi sposata – spiega Romaissae mentre indossa un abito artigianale realizzato nell’atelier della madre, insegnante di moda, in Marocco e serve l’immancabile tè alla menta secondo il rituale nel suo soggiorno –. Anche mio marito è marocchino e abitava già da tempo in Italia».

Com’è diventata influencer e, in particolare, punto di riferimento mediatico per le donne arabe qui?

«Sono appassionata di foto, mi piace scattare e pubblicare. Da piccola avevo un diario segreto e, una volta sposata, mio marito mi ha acquistato una telecamera con cui ho filmato tutto quello che facevo in Italia per spedire i clip in Marocco e mostrare ai miei parenti lontani la mia vita. Poi ho aperto questi filmati a tutti. La svolta è stata durante il Covid quando, stando sempre in casa, mi sentivo giù di morale: ho parlato delle mie paure e le ho condivise on line. E ho scoperto che tante persone mi ascoltavano così come volevano essere ascoltate».

Suo marito come giudica il suo essere influencer?

«Mi lascia libera di farlo. Mi ha chiesto di non superare alcuni limiti che però non sono gravosi e io li trovo condivisibili. Come, ad esempio, non riprendere l’abitazione».

Lei, Ronaissae, è un esempio di integrazione, ma a pochi chilometri da qui Saman Abbas ha pagato con la vita la scelta di essere una “Italian girl”, di vivere all’Occidentale. Qual è la sua visione in merito?

«Chi ha commesso quel delitto non c’entra con l’Islam, non lo applica. Ci sono persone che fanno qualsiasi cosa per sporcare la nostra religione. Chi vuole relegare le donne in casa non studia. Basti pensare che la moglie di Maometto era una commerciante...». l