Gazzetta di Reggio

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Scuola, al Canossa studenti puniti per avere occupato il liceo

Alice Benatti
Scuola, al Canossa studenti puniti per avere occupato il liceo

O sei giorni di sospensione o un corso di formazione i sette studenti del Collettivo Sociale responsabili dell’occupazione

11 aprile 2024
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Reggio Emilia Dovevano scegliere fra una sospensione di sei giorni (nove in caso di precedente provvedimento disciplinare), un corso di formazione sulle “corrette modalità di protesta” tenuto da un professore di diritto della loro scuola oppure lavori socialmente utili in una delle Case della Carità. Alla fine, i sette studenti del Collettivo Sociale Canossa che si sono presi la responsabilità dell’occupazione dell’istituto scolastico dello scorso 14 marzo, a cui hanno preso parte altri 150 ragazzi, hanno scelto quello che considerano il “male minore”: prestare sei ore di servizio in una delle strutture costituite nella diocesi di Reggio Emilia. Ma non senza qualche “mal di pancia” e proprio per questo, ieri, hanno convocato i giornalisti alle 15 di oggi fuori dal loro liceo per parlare delle conseguenze, punizioni e vertenze dell’occupazione di cui si sono assunti tutta la colpa, dicono, «per fare da scudo agli altri studenti». Tra loro, alcuni dei quali minorenni, figura anche una delle rappresentanti d’istituto, Emily Morlini, che nel pomeriggio spiegherà perché il collettivo non condivide la decisione della scuola di punirli.

È stata la dirigenza scolastica del liceo Canossa a indicare al consiglio di istituto, che poi ha passato la “palla” ai consigli di classe, il ventaglio di provvedimenti disciplinari possibili per i responsabili dell’occupazione che, lo ricordiamo, era stata motivata dagli studenti con la volontà di protestare contro alcune decisioni assunte dal ministro dell’Istruzione del governo Meloni Giuseppe Valditara, tra cui l’istituzione del liceo del Made in Italy, e chiedere l’introduzione di un’ora di educazione all’affettività, nella convinzione che debba fare parte della proposta formativa della scuola pubblica.

A raccontare alla Gazzetta cos’è successo al Canossa dopo quella giornata di occupazione – che sembra avrà le sue ripercussioni, seppur meno “dure”, va detto, rispetto a quelle decise negli ultimi mesi dai vertici d’istituto di altri licei italiani –, è Federico Amadei, uno degli studenti finito nei guai del Collettivo Sociale Canossa, a sua volta parte di una rete di collettivi di Reggio Emilia.

«Nei due giorni che hanno seguito l’occupazione – riporta – a scuola c’è stata un’autogestione in cui abbiamo organizzato assemblee proprio sui temi che hanno portato alla protesta, fra cui l’introduzione di ore di educazione all’affettività nel programma di educazione civica. Ci sono serviti per elaborare delle proposte concrete da avanzare alla scuola tra cui la promozione di corsi di lettura di contratti di lavoro e di scrittura di curriculum, in collaborazione con i sindacati, che risultino validi nel conteggio delle ore di Pcto (ex Alternanza scuola-lavoro, ndr)».