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Esplosione di Suviana

Trovate altre due vittime, mancano due dispersi. Aperto un fascicolo per disastro colposo

Trovate altre due vittime, mancano due dispersi. Aperto un fascicolo per disastro colposo

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Camugnana (Bologna) Sono state trovate altre due vittime dell’esplosione nella centrale Enel di Suviana. Erano intrappolati a oltre 30 metri di profondità, al piano – 9. Sono stati i sommozzatori dei vigili del fuoco a trovarli intorno a mezzogiorno di giovedì 11 aprile. Salgono a 5 le vittime, restano due dispersi.

Intanto, la procura di Bologna indaga per Disastro colposo e omicidio colposo. Sono questi i reati ipotizzati nel fascicolo aperto sull’incidente nella centrale idroelettrica di Bargi, sul lago di Suviana, nell’Appenino tosco-emiliano. Del caso si stanno occupando il procuratore capo di Bologna, Giuseppe Amato, che martedì è stato sul luogo della tragedia, e il pm Flavio Lazzarini.

I due magistrati hanno già disposto alcune perizie per stabilire le cause dell’esplosione e del rogo che ha causato tre morti, quattro dispersi e cinque feriti. E sono già stati sentiti anche i primissimi testimoni. I lavori alla centrale idroelettrica di Bargi erano stati pianificati dal settembre 2022.

Enel Green Power aveva commissionato l’intervento a tecnici Siemens, Voith, Abb. Ma verifiche saranno svolte anche sulla catena degli appalti, finita nel mirino anche dei sindacati. I lavori riguardavano l’aggiornamento tecnologico dell’impianto. E durante l’incidente erano in corso le prove di collaudo del secondo gruppo, dal momento che l’intervento sul primo gruppo si era già concluso nelle settimane scorse: lavori di fornitura, montaggio e collaudo. Sul luogo della tragedia, martedì il procuratore Amato ha parlato di «un fascicolo tecnico», aperto con lo scopo di poter disporre tutti gli accertamenti irripetibili, come ad esempio le autopsie. I carabinieri di Vergato e del Comando provinciale di Bologna avrebbero già raccolto le versioni di alcuni dei feriti e dei tre operai rimasti illesi. Nei prossimi giorni, potrebbero essere ascoltati nuovamente. Mercoledì sul luogo della tragedia era presente anche Emilia Ferdighini, moglie di Pierfrancesco Firenze, dipendente dell’Enel che si trovava nella centrale nel momento dell’esplosione. «Ho visto la fiammata e poi il fumo, ho sentito lo scoppio. Io tutto bene ma purtroppo è successo questo». Queste le parole del dipendente Enel riferite dalla donna ai cronisti.

«Era un po’ sotto choc, si conoscono un po' tutti qua non sono in tanti», ha aggiunto la donna. A parlare ai cronisti anche Gabriele Cattani, ex dipendente della centrale accorso per avere notizie degli ex colleghi: «Ho lavorato qui 15 anni – dice – abbiamo sempre lavorato tenendo conto della sicurezza, sempre. È una centrale a pozzo: la sicurezza è tutto». Negli anni ci sono stati «adeguamenti di routine e di sicurezza – aggiunge – ma non era mai successo niente di simile».  © RIPRODUZIONE RISERVATA