Gazzetta di Reggio

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Festival della legalità

«La criminalità spopola su Tik Tok e dark web»

Serena Arbizzi
«La criminalità spopola su Tik Tok e dark web»

Il procuratore Nicola Gratteri ha chiuso il Festival della legalità. Il generale Luzi: «Ci sono indagini aperte sul nostro territorio»

13 aprile 2024
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Reggio Emilia «Ci sono inchieste aperte, ci sono indagini in corso, anche nella nostra regione, per quanto riguarda i fenomeni legati alla criminalità organizzata. Indagini di competenza della Direzione distrettuale di Bologna, competente per i reati mafiosi. Dalla operazione Aemilia, da cui sono passati dieci anni non è cambiato poi più di tanto, ma lo Stato è pronto, le forze di polizia sono preparate e le procure distrettuali sono molto attente».

Parola del generale di Corpo d’Armata Teo Luzi, comandante generale dell’Arma dei carabinieri, protagonista ieri mattina al centro Malaguzzi di uno dei momenti clou del XIII Festival della legalità promosso dalla Provincia, insieme al procuratore capo di Napoli, Nicola Gratteri, la cui presenza, sempre apprezzata e applauditissima dal pubblico, è un filo rosso tra le varie edizioni, presentati da Antonio Nicaso, direttore scientifico di Noicontrolemafie, dal presidente della Provincia, Giorgio Zanni. La folta platea era composta da studenti attenti degli istituti superiori Canossa, Chierici, Filippo Re, Galvani, Motti, Secchi e Scaruffi e del D’Arzo di Montecchio.

«La mafia ha cambiato pelle: non significa che sia meno pericolosa, anzi, per certi aspetti lo è di più – continua il generale Luzi –. I cittadini non vedono morti o forme di aggressività, quindi pensano che non esista. Avere grande disponibilità finanziarie significa condizionare le amministrazioni e parlo anche di nord Italia, se vediamo dove sono i Comuni sciolti per infiltrazioni. Brescello, ad esempio, lo abbiamo sempre immaginato come un paese della pace, della gioia, che ci rimanda a Don Camillo e Peppone: poi ci siamo resi conto come anche Brescello sia stata infiltrata, anzi l’amministrazione veniva controllata. Le nostre attività investigative diventano sempre più complesse perché le mafie sono bravissime nell’innovazione: si pensi alla criptofonia, ovvero a tutti quei sistemi illegali in grado di garantire le comunicazioni eludendo le intercettazioni». E rispetto all’avvicinarsi delle prossime amministrative il generale fa considerazioni di carattere generale «sul fenomeno mafioso che porta sempre ad avere relazioni con il mondo politico». Nel corso del suo intervento ha però rassicurato, evidenziando come «in Italia ci siano le migliori forze di polizia e magistrature nel contrasto alla criminalità organizzata. Non siamo in balìa delle onde».

Il procuratore capo di Napoli, Nicola Gratteri ha indicato «una forte accelerazione dell’uso del web delle mafie: nel dark web comprano cocaina, dati e tutto ciò che è illecito. Allora noi ci dobbiamo attrezzare e adeguare a questo nuovo trend comprando tecnologia e assumendo e arruolando esperti informatici. Le mafie investono in territori ricchi, ma soprattutto le mafie si stanno concentrando sulla moneta elettronica, con scambi impressionanti, in particolare di bit coin e monero: questo rende ancora più difficile seguirli e inseguirli».

«Da parte della collettività è necessaria una maggiore attenzione a non interagire, anche involontariamente, con soggetti borderline – continua il capo della Procura di Napoli, soffermandosi anche sulle difficoltà dell’«Agenzia dei beni confiscati, che non funziona come dovrebbe. Bisognerebbe investire di più con personale specializzato, questi beni sono veramente tanti e spesso non si riesce a gestirli».

«Tramite Tik Tok vediamo mafiosi che si fanno pubblicità – prosegue Gratteri che si sofferma anche sulla recente iniziativa all’università Federico II di Napoli, che ha visto ospite il rapper Geolier, mai citati per nome dal capo della Procura –. La scuola è un luogo molto delicato: si dovrebbe invitare a parlare agli studenti chi ha una storia alle spalle e può essere un modello di crescita, non chi si mostra in video con il mitra cantando canzoni che inneggiano a violenza e droga: così si svende l’università. Attenzione alla nuova antimafia con partita Iva, fatta da chi si improvvisa con un pedigree da paladino o studioso di legalità mentre è solo interessato ai soldi».

Infine, l’invito accorato ai giovani: «Studiate, studiate e studiate per non essere fregati dagli adulti, che vi diranno che siete belli e bravi, così vi rilassate, ma voi dovete essere arrabbiati e lucidi per capire il mondo degli adulti prima possibile».

Il direttore Nicaso ha ribadito «la modernità delle mafie, che oggi sanno coniugare tradizione e innovazione», invocando «una strategia globale di contrasto, eliminando paradisi normativi e zone franche».

Il presidente della Provincia Zanni ricorda il record di interdittive antimafia del territorio mentre il prefetto Maria Rita Cocciufa ha rimarcato la necessità di «tenere alta l’attenzione per non abbassare mai la guardia e nemmeno girarsi dall’altra parte». l