Gazzetta di Reggio

Reggio

Il tema sicurezza

Reggio Emilia, «Il governo faccia marcia indietro sul Prevenzione crimine»

Serena Arbizzi
Reggio Emilia, «Il governo faccia marcia indietro sul Prevenzione crimine»

Lo chiedono esponenti regionali e nazionali del Pd

13 aprile 2024
3 MINUTI DI LETTURA





Reggio Emilia «La soppressione del reparto prevenzione crimine non solo è in giustificata, ma deleteria».

I deputati del Pd Andrea Rossi e Ilenia Malavasi hanno presentato un’interrogazione parlamentare all’attenzione del Ministero dell’interno per chiedere spiegazioni sull’ipotesi di chiusura del reparto prevenzione crimine. Questa scelta ha comportato forti reazioni politiche anche in Regione, dove la consigliera regionale Stefania Bondavalli, capogruppo della lista “Bonaccini presidente” ha depositato a sua volta un’interrogazione, firmata con il collega del Pd Andrea Costa, che verrà discussa nel question time la prossima settimana per chiedere se vi sia l’intenzione da parte dell’istituzione di farsi portavoce presso il Governo delle istanza avanzate dai sindacati di polizia.

Dopo la notizia della possibile chiusura, definita riorganizzazione i due deputati dem, Rossi e Malavasi, hanno «immediatamente avuto una interlocuzione con il Siulp di Reggio e con il suo segretario Aldo Aragiusto. Tale soppressione appare non solo ingiustificata, perché il reparto ha sede nei locali della questura e quindi rappresenta un costo nullo per il Ministero, ma addirittura deleteria. La chiusura del reparto significherebbe la riallocazione di una cinquantina di agenti sottraendoli dalle operazioni di controllo stradale e destinandoli verosimilmente a operazioni di natura amministrativa».

«In un territorio la cui Questura rappresenta un organico già sottodimensionato, la presenza di tale reparto contribuisce a ridurre il problema offrendo collaborazione alle altre forze dell’ordine e rappresentando un presidio dei punti caldi della città nell’intento di garantire sicurezza e decoro urbano – proseguono i due parlamentari, che definiscono la «scelta del Ministero priva di motivazione, oltreché palesemente in conflitto con le dichiarazioni pubbliche della maggioranza. Non è accettabile professare l’ordine pubblico e poi depotenziare i presidi sui territori, a meno di non voler generare un senso di insicurezza congeniale alla narrazione del Governo».

La consigliera regionale Stefania Bondavalli puntualizza come sia «paradossale e difficilmente giustificabile» per il Governo fare «della questione sicurezza un proprio vessillo e contemporaneamente» paventare «la razionalizzazione delle forze di polizia da destinare al controllo del territorio, come sarebbe la possibile soppressione del Reparto Prevenzione Crimine “Emilia Occidentale” di Reggio Emilia. Soprattutto agli occhi dei cittadini che quel senso di sicurezza lo percepiscono forte quando possono “toccare con mano” l’operatività del personale in azione sul campo». Anche la consigliera Bondavalli sottolinea di aver colto le istanze dei sindacati ed evidenzia le criticità reggiane per il cui il reparto si rivela utile, «a partire dalla zona della stazione storica, ma non solo».

«Inoltre – conclude Bondavalli – sorprende che, da un lato si offra l’opportunità di chiamare i militari dell’esercito in ausilio alle forze dell’ordine già presenti e dall’altro, l’Esecutivo proponga un taglio drastico del personale operativo come è quello del reparto prevenzione crimine».