Gazzetta di Reggio

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Lutto

È morto Giovanni Paolo Bernini, esponente di Forza Italia ed ex assessore a Parma

Serena Arbizzi

	Da sinistra Giovanni Paolo Bernini e Giuseppe Pagliani
Da sinistra Giovanni Paolo Bernini e Giuseppe Pagliani

Pagliani: «Combattè le ingiustizie». Il ricordo di Marco Eboli: «Aveva un temperamento appassionato»

15 aprile 2024
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Reggio Emilia È deceduto nella notte fra sabato e domenica all’età di 61 anni Giovanni Paolo Bernini, storico esponente politico di Forza Italia di Parma, ma conosciutissimo anche a Reggio Emilia. Bernini è stato vinto da un malore nella sua abitazione a Parma.

Paolo Bernini fu assessore del partito fondato da Berlusconi nella giunta del sindaco Vignali, poi presidente del Consiglio comunale: nei giorni scorsi aveva annunciato la candidatura alle amministrative di Berceto. Bernini ebbe molto a che fare con la maxi inchiesta Aemilia: fu accusato inizialmente di concorso esterno in associazione mafiosa e poi di voto di scambio politico-mafioso, l’esponente di Forza Italia venne prosciolto con la dichiarazione di prescrizione del reato di corruzione elettorale semplice. L’anno scorso aveva presentato il suo libro “Colpo al sistema”, incentrato sulla vicenda personale vissuta nel processo Aemilia. Libro in cui viene pubblicata la relazione del magistrato Roberto Pennisi che tanto fece discutere a Reggio.

«Amico mio, grande Giò, come ti ho sempre chiamato, non credo a ciò che leggo, tu che insieme a me hai patito la persecuzione giudiziaria ed eri per me un fratello più grande: non puoi sfuggirmi così – scrive addolorato Giuseppe Pagliani –. Tu più di chiunque hai combattuto contro le ingiustizie politico-giudiziarie. Non potevi andartene adesso. Il dolore immenso mi annebbia la mente. Sei stato grande e tenace come pochi nel denunciare le nostre ingiuste sofferenze. Grazie infinite di tutto amico mio fraterno, grazie del coraggio che hai sempre dimostrato di avere in qualsiasi situazione. Grazie del supporto che non mi hai mai fatto mancare, grazie dell’energia con la quale hai galvanizzato tutti noi, anche nelle disgrazie e nelle sofferenze patite per una giustizia violenta e ingiusta. Ho sperato fino a pochi minuti fa che questa notizia non fosse vera. Ti voglio bene Giò».

Anche Marco Eboli era legato da «amicizia e stima» a Bernini. «Lo conobbi nel 2001, quando fui candidato al Senato per il Popolo della libertà e lui, insieme a tutta Forza Italia – ricorda Eboli – oltre agli altri partiti della coalizione, mi fu di grande supporto. Nell’agosto 2020, quando con una lettera aperta sollevai quello che poi divenne il “caso Mescolini”, l’ex procuratore poi trasferito per incompatibilità ambientale, Giovanni mi telefonò e mi chiese di ospitarlo a Reggio Emilia per raccontare la sua storia, raccolta in un libro. Organizzai quindi una conferenza stampa in Piazza Cavour, durante la quale sollecitai Mescolini e a dare risposte ai quesiti che gli avevo posto e Giovanni illustrò la sua vicenda. Giovanni aveva un temperamento appassionato e stava per intraprendere una nuova battaglia politica. Nel ricordarlo con affetto porgo le mie condoglianze alla famiglia».