Gazzetta di Reggio

Reggio

La scuola Amedeo d’Aosta verso la demolizione: pronto a partire il maxi-cantiere da 12 milioni di euro

La scuola Amedeo d’Aosta verso la demolizione: pronto a partire il maxi-cantiere da 12 milioni di euro

A giugno prendono il via i lavori finanziati con risorse del Comune e fondi del Pnrr. Il sindaco Vecchi: «Diventerà un luogo importante e significativo per la nostra città»

15 aprile 2024
3 MINUTI DI LETTURA





Reggio Emilia Prenderà a giugno il cantiere di demolizione e ricostruzione della scuola secondaria di primo grado Amedeo d’Aosta. Il piano d’intervento è stato illustrato nei giorni scorsi in un incontro nella sede universitaria palazzo Baroni (ex seminario) dal sindaco Luca Vecchi e dall’assessora all’Educazione Raffaella Curioni. L’operazione, del valore complessivo di 12.644.000 di euro, di cui 1.160.000 finanziato dal Comune, 1.044.000 dal Fondo opere indifferibili (Foi) e 10.440.000 finanziati dal Pnrr – avrà inizio perciò al termine dell’anno scolastico 2024 e si concluderà nel 2026. Durante i lavori, grazie all’avanzamento per stralci, nessuna delle attività didattiche sarà interrotta.

Una realizzazione delle opere “per settori”, che consentirà ai 600 studenti delle 24 classi presenti nella scuola di proseguire la didattica nella loro sede. Soltanto 6 classi, a rotazione, dovranno lasciare temporaneamente l’istituto, nel corso del 2025.

«La scuola sarà realizzata ex novo, con ambienti migliori per la didattica, le attività sportive, culturali e civiche pomeridiane, con nuovi spazi verdi. Sarà un luogo importante e significativo per la città», ha detto il sindaco Luca Vecchi.

«Si tratta di un progetto che coglie la grande attenzione che la città ha da sempre per gli spazi scolastici, quale elemento parte integrante del fare scuola ed essere comunità educante – ha detto l’assessora all’Educazione Raffaella Curioni – L’intervento non costituisce una semplice riqualificazione, ma la realizzazione di una scuola innovativa, che porta con sé nuove aule e luoghi di relazione, nuovi laboratori, una biblioteca, un auditorium e spazi sportivi che saranno a disposizione della città e delle associazioni sportive».

L’ammissione al finanziamento della proposta del Comune è entrata nella graduatoria delle migliori 216 proposte italiane collegata alla Missione 2 Rivoluzione verde e transizione ecologica – Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici del Pnrr. Ciascun ente poteva proporre al Pnrr non più di un progetto per un solo immobile scolastico. L’edificio attuale della media Aosta presenta caratteristiche e criticità contemplate fra quelle di ammissione al bando di finanziamento per la sostituzione integrale dell’immobile: è privo di vincoli storico-architettonici; è espandibile su una superficie di fatto invariata (il che evita di consumare suolo nuovo e di impermeabilizzare terreno più dell’attuale sedime); è vetusto e obsoleto sul piano strutturale e funzionale.

Il piano d’intervento – progetto dell’architetto Luigi Franciosini, docente alla Scuola di Architettura dell’Università di Roma 3; responsabile di progetto per il Comune l’ingegner Ermes Torreggiani, dirigente del servizio Ingegneria degli edifici – consiste nella demolizione dell’attuale scuola e nella successiva costruzione nello stesso luogo di un edificio di 5.400 metri quadrati di superficie utile, secondo i criteri della sostenibilità ambientale, della qualità degli ambienti interni ed esterni, del contenimento dei costi di gestione. La scelta della demolizione, la cui ristrutturazione non sarebbe economicamente conveniente, ha l’obiettivo di realizzare spazi pedagogicamente adatti alla didattica contemporanea, rendendo completamente accessibile la scuola alle persone con disabilità.

L’edificio risale agli anni ’60 e presenta caratteristiche ad oggi obsolete. Ricostruendo ex novo, sarà possibile rendere più sicure le strutture, realizzando spazi più ampi e adeguati per gli studenti, che saranno destinati ad ospitare differenti tipi di soggetti anche in momenti diversi della giornata non tradizionalmente destinati all’attività didattica. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA