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Reggio Emilia, sempre più poveri in città: molti ancora senza una casa

Nicolò Valli
Reggio Emilia, sempre più poveri in città: molti ancora senza una casa

I dati 2023 della Caritas diocesana: in 500 senza dimora

17 aprile 2024
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Reggio Emilia Sono 553 i reggiani senza dimora intercettati dalla Diocesi nel 2023, una percentuale che sfiora il 60%. È uno dei dati più significativi del rapporto annuale sulla povertà presentato ieri mattina dall’Osservatorio di povertà della Diocesi di Reggio Emilia.

Un rapporto che si riferisce al 2023 (firmato da Chiara Franco, Maria Chiara Bortolotti e Andrea Gollini) e che vede a Reggio 929 persone intercettate attraverso i servizi portati avanti con impegno e sacrifici da anni dalla Caritas, tra cui le mense cittadine, l’accoglienza notturna e i centri di accoglienza straordinaria: di queste, 763 sono uomini e 166 donne.

I numeri sono in aumento e testimoniano un trend in crescita per quanto riguarda le percentuali di povertà a Reggio: nel 2022 furono 769 le persone incontrate e la percentuale delle persone incontrate già negli anni passati (dunque che si avvale dei servizi della Caritas da più di dodici mesi) è del 69%. Un dato che si traduce in un’amara constatazione: quando si entra nel tunnel buio, è poi difficile uscirne, a prescindere da formazione professionale e titolo di studio.

Salgono i senza fissa dimora

Gli oltre cinquecento cittadini senza fissa dimora a Reggio rappresentano il numero più alto dal 2015. Un focus che riporta all’attenzione il diritto all’Abitare che è uno dei temi su cui si sta giocando la campagna elettorale.

Di recente il Comune ha sostenuto una ricerca di Unimore sul numero degli alloggi sfitti e dei mancati affitti in città, mentre Sinistra in Comune sabato ha organizzato un dibattito proprio su questo tema.

Il 63% dei 553 cittadini senza dimora sono di sesso maschile, mentre va fatta una differenza tra cittadini italiani e stranieri.

L’indagine dell’Osservatorio dimostra che la fascia più alta dei cittadini stranieri senza una casa in cui mangiare e dormire è quella giovanile: dai 25 ai 34 la percentuale supera il 25%.

Dato diverso per i senza tetto italiani: la maggior parte di loro si aggira sui 50 anni. La maggior parte di queste persone è di sesso maschile.

Sempre più italiani

Delle oltre 900 persone intercettate da Caritas, la maggior parte è di origine straniera (763). Le nazionalità che vanno per la maggiore tra coloro che richiedono aiuto sono quelle del Magreb (Tunisia, Marocco, Egitto) e dei paesi dell’Est (dovuto in gran parte all’emergenza guerra in Ucraina) ma il paese che fa registrare il dato più alto è proprio l’Italia: oltre 160 nuovi richiedenti aiuto sono proprio nostri connazionali. 

Emerge dall’elaborata ricerca anche che i permessi di soggiorno sono in crescita per coloro che usufruiscono dei servizi Caritas: diminuisce infatti il numero delle persone irregolari (da 32,6 % a 22,71%) così come quanti dichiarano di lavorare in nero (da 18,15% a 9,43%).

Da soli e disoccupati

L’identikit del povero reggiano è sostanzialmente quello di una persona celibe e disoccupata. Oltre il 40% dei 900 richiedenti è disoccupato o lavora in nero.