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La denuncia

Reggio Emilia: «Sono trascorsi cinque anni da quando mio padre scomparve»

Serena Arbizzi
Reggio Emilia: «Sono trascorsi cinque anni da quando mio padre scomparve»

Luca, figlio di Sergio Incerti: «Dieci anni per la morte presunta sono troppi»

17 aprile 2024
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Reggio Emilia «Si devono continuare le ricerche delle persone scomparsa, su questo non c’è dubbio. Tuttavia, aspettare dieci anni per avere una dichiarazione di morte presunta non è fattibile, ciò mette le famiglie coinvolte a dura prova».

A parlare è Luca Incerti, figlio di Sergio, scomparso il 29 marzo 2019 da Cavriago. Sergio è sparito nel nulla all’età di 79 anni e gli ultimi avvistamenti sono stati in via della Repubblica, a Cavriago, appunto. Da poco, quindi, sono trascorsi cinque anni da quel terribile giorno che ha fatto piombare i famigliari in un’attesa infinita.

«Negli ultimi tempi non c’è stata nessuna novità – spiega il figlio Luca Incerti –. Credo che diventi difficile, trascorsi questi cinque anni. Tutti gli anni fare la dichiarazione dei redditi e spiegare perché viene adottata questa modalità non è, diciamo simpatico. Questo, ribadisco, non significa che non si debbano continuare le ricerche, ma da un punto di vista legale per la gestione dei beni e tutti gli aspetti collegati diventa pesante. La dichiarazione di morte presunta non significa che, un domani che la persona dovesse ricomparire, non si ritorni alla condizione di prima, ma per le famiglie è un aggravio ulteriore non poterla ottenere prima dei dieci anni. Ad esempio, mia madre se avesse bisogno di vendere l’appartamento sarebbe in difficoltà. Ho provato a parlare anche con qualche politico di questo tema – continua Luca –. Non credo, però, ci sia molta disponibilità a fare veramente qualcosa in generale».

Durante l’ultimo avvistamento, Incerti era in sella alla bicicletta di colore grigio chiaro metallizzato, con un portapacchi davanti e uno dietro.

Da allora, è stato aperto anche un gruppo Facebook che conta oltre 2.700 iscritti, intitolato: “Cerchiamo Sergio Incerti”, per raccogliere dati utili.

Il figlio Luca è stato contattato anche da due sensitive che hanno raccontato di aver visto un’immagine in cui Sergio era vicino a un corso d’acqua. Segnalazioni cui non sono seguiti riscontri concreti.