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Strade, 3 miliardi di opere ma il governo in Emilia ne finanzia un decimo

Stefano Luppi
Strade, 3 miliardi di opere ma il governo in Emilia ne finanzia un decimo

Roma “taglia” il programma dell’Anas. Solo tre infrastrutture hanno trovato i fondi: la Statale 45 della Val Trebbia, la 62 della Cisa e l’Adriatica ad Argenta

18 aprile 2024
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Bologna Il piatto piange. Le strade dell’Emilia Romagna vanno adeguate ma non ci sono soldi e Roma “taglia” il programma dell’Anas. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti finanzia l’Anas Emilia Romagna, attraverso le leggi di bilancio 2023 e 2024: sono 521 milioni di euro per le infrastrutture della viabilità e le manutenzioni più importanti. Nel biennio precedente erano “appena” 290 milioni. Ma i costi delle infrastrutture programmate raggiungono i 3,2 miliardi per 17 interventi regionali: di questi 17, il governo Meloni negli ultimi due anni ne ha finanziate appena tre per un totale di circa 240 milioni.

Numeri insoddisfacenti secondo l’assessore regionale alle infrastrutture Andrea Corsini: «Dobbiamo dirlo in modo chiaro: le infrastrutture sono vitali per garantire la competitività dei territori, soprattutto per l’Emilia-Romagna che è stata riconosciuta, dalla stessa premier Meloni, come regione locomotiva d’Italia. Per questo i finanziamenti destinati alla nostra regione dal nuovo contratto di programma Anas sono insufficienti».

L’intervento principale “sponsorizzato” del governo per quest’anno riguarda i 197 milioni di euro (137 milioni con la Legge di bilancio 2023) investiti nei lavori della Statale 45 Val Trebbia tra Rio Cernusca e Rivergaro: siamo nella zona che collega le province di Genova e di Piacenza, quindi la costa ligure con la Pianura Padana. La pioggia di soldi è solo apparente. Indubbiamente risorse ne sono state assegnate ma tantissimo resta da finanziare anche perché il territorio che corre lungo la via Emilia da Piacenza a Rimini è una locomotiva economica dell’Italia, ma l’aria è spesso terribile e il traffico ingestibile. Meglio di altri... I 239 milioni di euro non sono disprezzabili: la Toscana, a esempio, se ne è visti assegnati solo 34,5 e la nostra regione è dietro “solo” a Piemonte (295 milioni), Veneto (341 milioni) e Calabria (290 milioni). Nel contratto di programma ministeriale per Anas sono citate in tutto 29 opere infrastrutturali previste in Emilia Romagna (di 12 non si presentano numeri) e di esse solo 3 sono finanziate tra 2023 e 2024. Oltre a quella citata in Val Trebbia ci sono i lavori alla Statale Adriatica tra Ponte Bastia e Argenta, nel Ferrarese, cui vanno quasi 78 milioni (già assegnati 172 milioni) e i lavori della Statale 62 La Cisa che per interventi nel tratto tra Parma e Collecchio si vede assegnati quest’anno 14 milioni.

Per il resto? Non è dato sapere. E teniamo conto che tra i progetti ci sono la Statale 12 - dell'Abetone e del Brennero, in prossimità di Mirandola (Modena) che costa 9,9 milioni e ne ha già 10 assegnati. L’opera più costosa presente nel contratto Anas è per lavori sulla “Porrettana”, nel Bolognese tra Sasso Marconi e Vergato: 820 milioni di euro e zero risorse assegnate. Costano invece 450 milioni e non sono ancora finanziati i lavori sull’Adriatica tra Bellaria-Rimini e Misano Adriatico. Costa invece 88 milioni la messa in opera della Statale 12 tra Montale e Castelnuovo Rangone (Modena), ma anche qui ancora zero fondi. Infine, nel contratto sono citati anche lavori senza alcuna indicazione di costi né finanziamenti, come si accennava: tra essi la cosiddetta “Via Emilia bis” tra la tangenziale di Parma e il territorio di Reggio oppure, sempre nel Modenese, gli interventi stradali tra Pavullo e l’Abetone. Manutenzione strade Nel 2025, prevede il governo, saranno pari a 2,1 miliardi i costi necessari alla manutenzione delle vie di comunicazione nelle varie regioni. Per quanto riguarda le Leggi di bilancio 2023 e 2024 l’Emilia Romagna si vede assegnare in tutto per questo capitolo 123 milioni (42 il primo e 81 il secondo degli anni citati). Non è poco, anche se abbiamo davanti Calabria (148 milioni), Sardegna (161), Sicilia (275) mentre la Toscana se ne vede assegnare 120. Il “contratto di programma Mit-Anas 2021-2025” da cui sono tratti i dati citati, presentato alcuni giorni fa dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, in generale prevede investimenti nazionali pari a 44 miliardi di euro, così suddivisi: 37 miliardi di euro in nuove opere, 5 per la manutenzione programmata delle strade e 2 miliardi di euro a supporto di progetti in fase di approvazione, per lavori in corso e per investimenti tecnologici.

Nel 2021-22 sono stati appaltati 47 grandi interventi in Italia per un investimento complessivo di 4,1 miliardi di euro, nel 2023 la cifra è salita a 5,2 miliardi per un totale di 39 interventi mentre per l’anno in corso sono previsti 60 interventi per 7,1 miliardi di euro e nel prossimo anno la programmazione governativa cita 106 interventi per un totale di 20,4 miliardi di euro. La Regione «è vero che con lo stanziamento di 240 milioni di euro del Mit siamo nel complesso una delle quattro regioni che riceveranno i maggiori investimenti. Però si tratta pur sempre di fondi largamente insufficienti per coprire le esigenze che abbiamo presentato e motivato - dicono dall’assessorato regionale - Il Governo deve fare uno sforzo ulteriore. Il problema delle strade, della viabilità, per una regione come la nostra che è porta di accesso prioritaria per gli spostamenti nord-sud ed est-ovest in Italia e verso l’Europa, è senza dubbio cruciale».

La Regione rimarca come «le infrastrutture, moderne e sostenibili come le stiamo progettando e realizzando qui, per noi vogliono dire innanzitutto sviluppo economico, turismo, attrattività, lavoro a servizio non solo dell’Emilia-Romagna, ma dell’intero Paese». In un convegno a Bologna alcuni giorni fa l’amministratore delegato di Anas Aldo Isi ha spiegato: «Abbiamo attivi in Emilia Romagna investimenti generali per circa 5,5 miliardi di euro: di cui quasi 3,9 miliardi di euro riguardano le nuove opere. Al momento, per l’Emilia-Romagna, sono stipulati e in corso di validità 45 accordi quadro per 927 milioni di euro e si aggiungeranno altri 8 accordi quadro per un totale di 320 milioni di euro».

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