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Rapinò una donna ferma al distributore e cercò di incendiarlo, condannato a 2 anni e 5 mesi

Ambra Prati
Rapinò una donna ferma al distributore e cercò di incendiarlo, condannato a 2 anni e 5 mesi

Il 23enne aveva seminato il panico alla stazione Enercoop di via Inghilterra

19 aprile 2024
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Reggio Emilia È stato condannato a due anni e cinque mesi – esattamente quanto richiesto dall’accusa – Yaya Kone, 23 anni, l’ivoriano senza fissa dimora finito alla sbarra per i reati di rapina e danneggiamento seguito da incendio.

Il 5 aprile scorso il 23enne ha seminato il panico alla stazione di carburanti Enercoop di via Inghilterra. Una donna stava facendo rifornimento slf-service quando il giovane, approfittando della distrazione della proprietaria, ha arraffato la borsetta lasciata nell’abitacolo dell’auto; ma la donna se n’è accorta per tempo ed è riuscita a reimpossessarsi della borsa, nonostante la violenza usata dal malvivente che cercando di strappargliela di dosso ha trascinato la malcapitata per diversi metri. Minuti terribili, risolti grazie al provvidenziale intervento di un 28enne, sopraggiunto in quel momento nell’area di servizio, che ha cercato di allontanare l’aggressore mentre quest’ultimo gli tirava addosso un sasso e vari oggetti. È in questa fase che il ladro, vista la mala parata, ha cercato di appiccare il fuoco armeggiando con un accendino vicino alle pompe di erogazione del distributore: da qui il reato di danneggiamento seguito da incendio. Il passante e un altro automobilista hanno allertato la polizia, che arrivata sul posto ha arrestato l’ivoriano, poi scarcerato con il divieto di dimora nella nostra provincia. Ieri, in assenza dell’imputato, si è svolto il giudizio in rito abbreviato che assicura lo sconto di un terzo.

Il 23enne è stato incastrato dalle telecamere di videosorveglianza della stazione di servizio, che lo hanno filmato mentre trascinava per terra la povera donna. Poiché i fatti sono risultati pacifici, nella sua arringa l’avvocato difensore Francesco Cupello ha puntato sulla riqualificazione giuridica delle accuse. Il legale ha sostenuto che la rapina dovrebbe ritenersi un furto con strappo o in subordine una tentata rapina, visto che il suo assistito non è riuscito a prendere alcunché; lo stesso dicasi per il danneggiamento, che secondo il difensore non ha avuto alcuna conseguenza.

Di diverso avviso il pm onorario che ha chiesto una pena elevata, poi ratificata dal giudice monocratico Giovanni Ghini

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