Gazzetta di Reggio

Reggio

La battaglia legale / 1

Autovelox non omologati: a Reggio Emilia un caso simile già dal giudice di pace

Ambra Prati
Autovelox non omologati: a Reggio Emilia un caso simile già dal giudice di pace

Tutti i misuratori di velocità in provincia sono omologati, ma ora la norma cambierà

23 aprile 2024
2 MINUTI DI LETTURA





Reggio Emilia Una questione terminologica, ma in un’aula di tribunale la forma può diventare sostanza. Viene definito così, dagli esperti delle forze dell’ordine, la querelle omologazione versus approvazione. Formalmente tutti i misuratori elettronici della velocità (il termine autovelox è improprio poiché indica il modello di una marca, uno dei primi apparecchi, oggi su mercato ce ne sono una decina) sono omologati. Il problema è che spetta alla ditta produttrice attestare l’omologazione: e di solito il produttore si limita ad omologare il primo modello, attestando per quelli seguenti la conformità al primo.

Come accade per le auto: la casa produttrice dichiara, ad esempio, che quel modello di Fiat è omologato e che l’intera produzione seguente è conforme alla prima. Il che è cosa diversa dall’omologazione della singola apparecchiatura. Da qui il vulnus giuridico, che può dare adito a sentenze di annullamento delle multe.

Come è accaduto in passato anche a Reggio Emilia, dove nel 2021 il giudice di pace ha annullato una sanzione elevata per superamento dei limiti di velocità, a seguito di rilevazione tramite apparecchiatura elettronica, poiché il dispositivo di rilevamento non era omologato ma soltanto sottoposto ad approvazione. Nel caso specifico il superamento della velocità consentita era stato accertato in maniera automatica, senza la presenza di agenti, tramite dispositivo Celeritas Evo 1506 approvato con decreto al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Il conducente ha contestato la legittimità dell’accertamento, tra l’altro per assenza di omologazione dei misuratori, il suo ricorso ha trovato accoglimento. Come sta succedendo in questi giorni, a macchia di leopardo, in tutta Italia. Pare imminente, tuttavia, il correttivo da parte del legislatore. Il 24 aprile, il Senato si occuperà della proposta di modica della norma dell’articolo 142 del Codice della Strada (comma 1, secondo periodo) prescrivendo misuratori di velocità «debitamente omologati» e non soltanto «approvati»: una norma transitoria, in attesa di un regolamento che codifichi la materia e non dia adito a interpretazioni che rischierebbero di vanificare migliaia di sanzioni. Che le apparecchiature elettroniche siano un deterrente efficace, utili anche a prevenire incidenti e a preservare vite umane, lo ha ribadito il comitato di Masone che si è battuto per l’installazione dell’autovelox in via Lorca, un tratto di via Emilia verso Rubiera con il limite di 70 km/h. In quattro anni, dal 2020 al 2024, il misuratore ha fatto strage di multe per eccesso di velocità: oltre 52mila le sanzioni comminate. A fronte, però, di un sensibile calo di incidenti, mortali e non.  © RIPRODUZIONE RISERVATA