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La battaglia legale/2

L’avvocato che ha vinto la causa: «I Comuni annullino le multe in autotutela»

Stefano Luppi
L’avvocato che ha vinto la causa: «I Comuni annullino le multe in autotutela»

L’avvocato che ha vinto la causa: «I Comuni annullino le multe in autotutela»

23 aprile 2024
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«Per il singolo cittadino non è certamente semplice intraprendere il percorso che ho seguito io, perché ci sono costi e passaggi da sostenere e non è detto si ottenga alla fine la vittoria se il rilevatore è omologato». A parlare è l’avvocato di Treviso Andrea Nalesso, il cittadino e legale che dopo avere preso una multa per eccesso di velocità nel 2020 ha fatto ricorso, l’ha vinto, l’ha sfangata anche in appello e nei giorni scorsi ha visto anche la Cassazione riconoscere che se un autovelox non è “omologato”, ma solo “approvato”, la multa va annullata.

Avvocato, molti multati la considerano un eroe, le istituzioni e le associazioni della Polizia Stradale e della Municipale mettono invece in guardia. Lei che pensa?

«Ho visto che qualcuno ha proposto ai comuni di annullare, in autotutela, le multe elevate con autovelox non omologati: la trovo una proposta ragionevole in attesa che si muova il Parlamento. Perché ricordo che c’è un vuoto legislativo, mentre le apparecchiature autorizzate dal ministero delle Infrastrutture debbono essere sottoposte a verifica tecnica puntuale necessaria alla loro omologazione».

Com’è andato il suo caso che ha visto la Suprema Corte darle ragione?

«Io presi a Treviso una multa per eccesso di velocità, rilevata da un autovelox, sulla tangenziale di Treviso, la strada regionale 53: il limite lì è 90 km all’ora, io andavo a 96,4 km/h, tolti i 5 km di tolleranza sono stato multato perché sforavo di un km e 400 metri all’ora. Erano gli ultimi mesi del 2020 e decisi di fare ricorso vedendo che era già aperta una causa che riguardava la mancata omologazione di quel velox. Dieci mesi dopo ottenni la vittoria in primo grado, ma il Comune si appellò e nel 2021 vinsi il secondo grado con l’ente comunale che chiese di accedere al terzo grado di giudizio. È stata l’amministrazione comunale a voler procedere, ora speriamo che tutto ciò serva a fare chiarezza visto che manca il regolamento per procedere con le omologazioni dei rilevatori di velocità».

Intanto i cittadini come devono comportarsi?

«Chi prende la multa dovrebbe verificare se il “suo” autovelox è omologato o meno e non esiste un elenco a cui accedere. Facendo ricorso ci sono buone possibilità di vincere, ma nessuna certezza».

Il cittadino deve sostenere dei costi?

«C’è da nominare un legale, certo, o rivolgersi alle associazioni oppure davanti al Giudice di Pace si può fare da sé, ma lì servono competenze tecniche. Come dicevo sarebbe meglio per i comuni l’autotutela, in attesa di una legge che risolva tutto ciò evitando molti processi. Oggi infatti la situazione è in pieno stallo e ciò è nocivo sia per la comunità sia per le stesse istituzioni, per questo credo che governo e i comuni debbano trovare un accordo con una norma di legge o appunto un regolamento che renda legittimi gli autovelox». © RIPRODUZIONE RISERVATA