Gazzetta di Reggio

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L’iniziativa

«Una borsa di studio in memoria di Matteo a chi si distingue per le buone azioni»

Serena Arbizzi

	Matteo Giavarini
Matteo Giavarini

Correggio: l’iniziativa del padre del 28enne morto in un incidente stradale, Ivan Giavarini, e Max Grassi

23 aprile 2024
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Correggio Un ragazzo che manifesti un comportamento all’insegna della condivisione con gli altri, che si distingua nella comunità in cui vive per le buone azioni e l’esempio virtuoso, oltre ad avere un buon andamento scolastico. Queste sono le caratteristiche del giovane che si aggiudicherà la borsa di studio intitolata a Matteo Giavarini. Matteo era conosciutissimo e amato da tutti, nella sua comunità, Correggio, e non solo. Il terribile incidente di cui è rimasto vittima, a 28 anni, provocato dalla manovra azzardata di un automobilista, non ne ha scalfito il ricordo che rimarrà indelebile in chi ha avuto la fortuna di conoscerlo. E in onore a Matteo il papà Ivan, dirigente della società di calcio Virtus Correggio, insieme al presidente Mario Dazzi, con lo scrittore Max Grassi, hanno istituito una borsa di studio ispirata al giovane e stanno cercando il ragazzo o la ragazza alla quale verrà assegnata.

«La Virtus, il San Tomaso e il Convitto Corso sono i bacini di utenza della comunità dove noi vorremmo individuare ragazzi che potrebbero essere i destinatari di questa borsa di studio – affermano Ivan Giavarini e Max Grassi –. La borsa di studio non ha date o scadenze entro cui verrà individuato il meritevole».

Matteo è divenuto il figlio di tutti, «ci manca tantissimo – puntualizza Max –. Ogni volta che avevi bisogno lui era sempre pronto a soccorrerti, con il sorriso. E la scelta del ragazzo al quale verrà destinato alla borsa di studio non sarà su basi economiche, ma di sensibilità».

«Le caratteristiche che deve manifestare – aggiunge Ivan – sono l’andamento scolastico buono, un comportamento sociale di un certo tipo, che si distingua nelle iniziative che hanno a cuore il benessere altrui. Noi adulti abbiamo abituato i ragazzi ad avere tutto con semplicità, senza cercarlo e doversi impegnare per arrivare da qualche parte. È difficile trovare un giovane che dedichi tempo alla comunità, che sappia appoggiare il telefonino e non guardarlo per un po’, per fare del bene agli altri. Il destinatario della borsa di studio non è necessario che compia gesti eclatanti, basta fare compagnia a un bambino più piccolo, che si trova da solo, o accompagnare un gruppo di ragazzi a vedere la partita».

Valori che vengono coltivati anche dalla Virtus, una realtà da oltre 400 tesserati, «una polisportiva alla quale mi sono affezionato – confida Max Grassi –. Qui coinvolgono ragazzi, bambini e talvolta viene consentito di iscriversi gratuitamente a famiglie non possono permettersi la quota». Il gruppo che ruota intorno alla borsa di studio, poi, è alla ricerca di chi ha voglia di impegnarsi nella vita di comunità per futuri progetti. l


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