Gazzetta di Reggio

Reggio

Ora l’associazione Luca Coscioni ha una sezione reggiana

Ora l’associazione Luca Coscioni ha una sezione reggiana

La presentazione al circolo “Catomes Tot” 

23 aprile 2024
2 MINUTI DI LETTURA





Reggio Emilia È nata la cellula reggiana dell’Associazione Luca Coscioni. La riunione durante la quale la cellula è stata di fatto fondata è avvenuta al centro sociale “Catomes Tot”.

L’assemblea ha eletto come coordinatrice Claudia Crivellaro, traduttrice ed attivista da sempre attenta ai diritti civili, vicina a +Europa, e come tesoriere Alessandro Miglioli, già candidato capolista alle prossime amministrative per la lista Verdi e Possibile.

«Il nostro impegno per i diritti, la dignità umana e il fine vita prende oggi una nuova forma – hanno dichiarato durante la riunione Crivellaro e Miglioli – continueremo a portare avanti le battaglie di sempre dell’associazione ma con una forma organizzativa che ci permetterà di presidiare il territorio con più forza e capillarità».

La nascita di una cellula reggiana non è da considerare di poco conto. «Di fronte a un governo disattento a queste tematiche – hanno sottolineato Crivellaro e Miglioli – era essenziale un presidio territoriale forte. Reggio è città dei diritti e lo dimostra ad ogni occasione, come nel 2021 quando in tre mesi si raccolsero più di 10mila firme per il referendum sull’eutanasia, assurdamente bocciato dalla Corte costituzionale».

Fra i presenti all’assemblea di costituzione della sezione reggiana anche Stella Borghi, storica attivista radicale, da sempre iscritta all’Associazione Luca Coscioni e per lungo tempo anche presidente dell'Enpa e degli Amici della Terra.

A seguito dell’assemblea il gruppo ha organizzato sabato scorso in piazza Martiri del 7 Luglio un banchetto informativo sul testamento biologico.

L’Associazione Luca Coscioni è stata fondata nel 2002 da Luca Coscioni, leader radicale e docente universitario, malato di sclerosi laterale amiotrofica. Si tratta di una realtà attiva sul fronte delle libertà civili e dei diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia.

Il motto dell’Associazione è “dal corpo dei malati al cuore delle politica” per trasformare in campagne organizzate «le speranze di malati, medici, ricercatori e cittadini che si oppongono a leggi proibizioniste che colpiscono, tra le altre cose, la scienza»

La polemica sul fine vita, con le regole operative che l'Emilia-Romagna si è data a febbraio per sopperire a un vuoto normativo e ad una pronuncia della Corte costituzionale, si sono spostate ancora una volta sul piano nazionale. Contro la Regione il governo, con la presidenza del Consiglio e il ministero della Salute, ha presentato un ricorso al Tar per bloccare le delibere della Giunta che individuavano, fra le altre cose, le linee guida per le aziende sanitarie locali, con iter e tempi per le eventuali richieste di suicidio medicalmente assistito.l

© RIPRODUZIONE RISERVATA