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La stazione sciistica

La Regione stanzia 235mila euro per gli impianti di risalita di Febbio

La Regione stanzia 235mila euro per gli impianti di risalita di Febbio

Per Cerreto Laghi la giunta destina altri 123mila euro

24 aprile 2024
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Villa Minozzo La giunta della Regione Emilia-Romagna ha deliberato di stanziare 235mila euro per la sostituzione del tappeto di risalita della stazione sciistica di Febbio e 32 mila per le strutture di accesso.

A novembre, a due mesi dalla riapertura, dopo la revisione quindicennale, il forte vento aveva danneggiato gli impianti, che da allora sono ancora chiusi. In particolare, era stata compromessa la cabina che controlla i sistemi di sicurezza.

La consigliera Stefania Bondavalli, capogruppo della lista “Bonaccini Presidente” in Regione, accoglie con soddisfazione i provvedimenti della Regione: «Un intervento fondamentale per garantire il funzionamento degli impianti, in ogni stagione, e sostenere lo sviluppo del turismo dell’Appennino reggiano».

Per la provincia di Reggio, agli stanziamenti relativi alla stazione di Febbio, si aggiungono anche 123mila euro per gli impianti di Cerreto Laghi.

La stazione Alpe di Cusna di Febbio consente di salire fino ai 1500 metri con una seggiovia a tre posti.

Quest’inverno non ha riaperto, mentre a gennaio è stata inaugurato un nuovo tapis roulant per la scuola sci.

I contributi, individuati attraverso tavoli di concertazione con le Province e un confronto con gli enti locali, saranno assegnati per la parte rientrante nel programma delle spese di investimento per i beneficiari pubblici al Comune di Villa Minozzo, e per la parte privata ai gestori degli impianti. «Riguardo le strutture di Febbio – ha proseguito la consigliera Bondavalli – in più occasioni ho presentato interrogazioni sull’esigenza di riqualificarli e sulle grandi opportunità che offre quella stazione montana, in tutte le stagioni dell’anno, non solo in quella invernale. Ringrazio l’Assessore Regionale al Turismo Andrea Corsini che ha colto l’esigenza di espandere la fruibilità dei luoghi turistici più attrattivi del nostro Appennino sull’intero arco annuale e per la capacità di dare risposte concrete alle esigenze dei territori».

Recentemente ha fatto discutere il rapporto di Legambiente “NeveDiversa 2024”, nel quale si dice che in Appennino, a causa del cambiamento climatico, la settimana bianca è destinata a sparire.

L’associazione ambientalista, pertanto, ha invitato la politica e gli amministratori a puntare su un altro tipo di turismo.

«Nei limiti del buon senso e con impiego di risorse proporzionato, credo sia giusto difendere la possibilità di sciare in Appennino», aveva replicato Fausto Giovanelli, presidente del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano.

Anche per il sindaco di Villa Minozzo e presidente dell’Unione Appennino Elio Ivo Sassi non è il momento di gettare la spugna: «Il clima, proprio perché sempre più difficile da prevedere, potrà presentare anche nei prossimi anni nuovi inverni ricchi di precipitazioni- Inoltre, gli impianti di risalita possono essere elemento fondamentale per il turismo anche nelle altre stagioni».

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