Gazzetta di Reggio

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La festa della Liberazione

Il 25 aprile a Reggio Emilia: in migliaia a cantare Bella Ciao

Nicolò Valli
Il 25 aprile a Reggio Emilia: in migliaia a cantare Bella Ciao

Al mattino il corteo in centro storico. Al pomeriggio Prodi, Bonaccini e Landini a Casa Cervi

25 aprile 2024
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Reggio Emilia “Ora e sempre Resistenza”. Lo hanno ribadito migliaia di reggiani (e non solo) in questo 25 aprile che coincide col 79° anniversario dalla Liberazione del nostro Paese dal regime nazifascista.

Almeno cinquemila persone, al mattino, hanno partecipato al corteo in centro storico, partito dalla basilica della Ghiara (dopo la messa con l’omaggio ai Caduti) e arrivato in Piazza Martiri del 7 Luglio. 

Presenti le autorità civili e militari, a partire dal sindaco Luca Vecchi, il prefetto Maria Rita Cocciufa, il questore Giuseppe Maggese e altri esponenti del mondo politico (tra cui l’ex primo cittadino Graziano Delrio e il candidato Marco Massari) e imprenditoriale. L’ospite più atteso (e applaudito) è stato però lui, Romano Prodi, tornato nella piazza che conosce benissimo giocando, di fatto, in  casa. Dopo la deposizione delle corone per ricordare i 626 partigiani che hanno perso la vita per rendere Reggio libera, le autorità hanno preso la parola, ricordando quelli che sono i valori della nostra Costituzione e non dando per scontata la pace.

Il corteo si è svolto in un clima festoso, anche se non sono mancati momenti di tensione a causa della manifestazione pro Palestina, e della contemporanea presenza di alcune bandiere di Israele che hanno alimentato la tensione.

Il professor Prodi al pomeriggio si è spostato a Gattatico, precisamente a Casa Cervi invasa da persone da tutta Italia: anche qui, tra canti e balli tipici di questo appuntamento, è stato ribadito che questa città (e Provincia) è antifascista, e ha scelto da che parte stare nel corso della storia. Concetti evidenziati anche dal segretario nazionale Cgil Maurizio Landini, dal presidente regionale Stefano Bonaccini e dal presidente della Provincia Giorgio Zanni.

"Viva il 25 aprile”, hanno quindi concluso insieme al padrone di casa Adelmo Cervi, figlio di Aldo.