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Il lutto

Reggio Emilia in lutto: è morto Roberto Leoni, l’anima del Teatro San Prospero

Chiara Cabassa
Reggio Emilia in lutto: è morto Roberto Leoni, l’anima del Teatro San Prospero

Aveva 81 anni.Fu presidente e direttore artistico della realtà culturale in via Guidelli

26 aprile 2024
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Reggio Emilia Per quasi quarant’anni è stato l’anima, ma anche il pilastro, dell’attività culturale in via Guidelli. Del Teatro San Prospero, infatti, è stato direttore artistico e presidente, ma anche appassionato e talentuoso attore. Senza dimenticare il suo ruolo di efficiente factotum. Qualcosa non funzionava? Le pulizie facevano desiderare? E le bollette rimaste nel cassetto? Nessun problema, ci pensava lui. Con dedizione, passione, solerzia.

Roberto Leoni, e sono in tanti a piangerlo in città, è morto giovedì scorso dopo una lunga malattia. Aveva 81 anni. Una vita vissuta fino in fondo e spesa tra la famiglia (la moglie Camilla e le figlie Chiara e Lucia), il teatro (la sua seconda casa in via Guidelli) e la banca (una filiale del centro del Banco San Geminiano e San Prospero) dove ha lavorato a lungo come cassiere. Senza dimenticare altre passioni giovanili: dal tennis al calcio. Come portiere partecipò a numerosi Tornei della Montagna.

È la moglie Camilla a ricordarlo con pacata dolcezza. E con grande ammirazione per quanto Roberto ha saputo costruire negli anni («mentre io – sorride – ero a casa a crescere le figlie... ma sapevo che stava facendo qualcosa di buono»). Perché se oggi il Teatro San Prospero è una realtà consolidata e apprezzata, il merito è stato anche della sua passione unita a una lungimiranza non comune. «Ci siamo sposati nel ’73 – racconta Camilla – e in quegli anni frequentavo la parrocchia di San Prospero dove quello che era stato per qualche tempo un cinema si trovava in disuso. In parrocchia avevamo tanti amici e si organizzavano feste nelle più diverse occasioni, per i bambini ma no solo. Poi Roberto, insieme a Giancarlo Bizzocchi e ad altri “ragazzi”, ebbe l’idea di portate in scena al San Prospero spettacoli in dialetto. Da cosa nasce cosa, il gruppo di amici man mano cresceva. E arrivò il momento di fondare una compagnia stabile guidata, per un po’ di tempo, da una mia amica di scuola, Maria Grazia Busani».

Il resto fa parte della storia. Con il Teatro San Prospero, fondamentale il lavoro fatto da Alberto Cottafavi, che si è affermato non solo come centro di cultura del dialetto reggiano, ma anche come produttore di spettacoli in italiano, in lingua inglese e francese. Ed è stato il primo teatro, in città, a organizzare corsi di recitazione (anche in lingua straniera), di dizione, di scenografia che hanno coinvolto centinaia di giovani. Senza dimenticare il teatro per le scuole. Gli spettacoli portati in scena, al di là del dialettale, vanno dai capisaldi del teatro goldoniano (“La Locandiera” “La Bottega del caffè”, “La Vedova scaltra”) a Molière (“La Scuola delle mogli”) e Shaw (“La Miliardaria”). E ancora produzioni e rielaborazioni che vanno da Pinter a Plauto, da Jonesco a Shakespeare.

Nel gennaio del 2020 il riconoscimento ufficiale del lavoro fatto da Roberto Leoni con la consegna di una targa, da parte del consiglio direttivo, per la dedizione, l’amore, la passione e l’amore garantiti negli anni.

Per chi volesse salutare per l’ultima volta Roberto Leoni, i funerali si terranno oggi (ore 13.45) partendo dalle camere ardenti del Santa Maria Nuova per la chiesa parrocchiale di Sant’Agostino, dove sarà celebrata la messa. Quindi si proseguirà per il cimitero Monumentale.