Rapina a Casa Cervi: scatta la raccolta fondi
Mobilitazione tra amici, sostenitori e artisti. Il coordinatore Zanoni: «L’agguato è uno schiaffo a tutto il popolo del 25 aprile»
Gattatic
o . «Uno schiaffo a tutto il popolo di Casa Cervi. Questa Casa continua ad essere nel mirino, 80 anni fa incendiata dai fascisti, oggi bersaglio di questa aggressione».C’è tanto dolore nelle parole della presidente dell’Istituto Cervi Albertina Soliani, all’indomani della rapina che ha fatto evaporare in un attimo i 90.000 euro incassati il 25 aprile, frutto dello sforzo di tantissimi volontari, nel nome dell’antifascismo. I malviventi entrati in azione poco prima delle 23 di giovedì hanno mandato in fumo il duro lavoro di una giornata intensissima, che ha richiesto la messa a terra di un’enorme macchina organizzativa che si muove anno per anno. Un’azione fulminea, di 19 secondi, come documentano le telecamere che ha provocato rabbia e amarezza in chi ha contribuito a mettere alla realizzazione di una giornata che, fino a pochi istanti prima, aveva fatto registrare un successo oltre le più rosee aspettative.
«A nome di tutti i collaboratori e i volontari - sono circa 200 i volontari e gli operatori che rendono possibile questo evento - esprimo grande amarezza, prima ancora della rabbia – spiega Mirco Zanoni, responsabile del coordinamento dell’Istituto Cervi –. L’edizione del 25 aprile di quest’anno era stata bellissima: ha sconfitto il maltempo, ma non ha sconfitto i malviventi. Si tratta di persone sufficientemente preparate: non è stato un colpo assestato a casaccio, hanno atteso il momento buono per entrare in azione. Lo sottolineiamo: non è stato tanto l’Istituto Cervi a essere derubato, ma il popolo del 25 aprile».
«Stiamo ricevendo senza sosta manifestazioni di solidarietà, sia da privati sia da associazioni – continua Zanoni – anche dagli artisti che si sono esibiti il 25 aprile, da chi ha contribuito ad animare la festa e, più in generale, da tutti i soggetti che compongono quella grande famiglia allargata che è Casa Cervi. Ci hanno sollecitato a promuovere una forma di sostegno. Per primi Legacoop Emilia Ovest e Cooperativa Boorea ci hanno chiesto quale potesse essere la formula per sostenere casa cervi in questo momento. Abbiamo, quindi, lanciato, proprio sollecitati da queste richieste, la raccolta fondi con messa a disposizione di nostro Iban, per dare un segno di resistenza, nonostante l’accaduto».
Zanoni ricostruisce l’edizione del 25 aprile targata 2024 prima che avvenisse la rapina: «Avevamo molti timori sulla partecipazione, sulle difficoltà logistiche, oltre che sul meteo – prosegue –. Ancora una volta la partecipazione registrata è stata altissima, con spettacoli bellissimi e tante parole importanti, pronunciate da ospiti che hanno potuto godere di un bellissimo pubblico, in un’atmosfera che si respira solo qui, per un evento ormai conclamato. Tutto è andato non secondo programma, ma di più, oltre le rosee aspettative e quanto accaduto giovedì sera fa ancora più male: in quest’edizione, il 25 aprile doveva battere con il cuore ancora più forte per tutto quello che sta accadendo nel mondo e in Italia e noi ci mettiamo del nostro per raggiungere quest’obiettivo. La nostra speranza è che non ci si ricordi della festa solo per questo vergognoso episodio».
Entrando nel dettaglio della rapina, «a subirla sono stati due collaboratori. I quattro rapinatori hanno soprattutto agito, più che parlato, è stato qualcosa di fulmineo. Diciannove secondi immortalati dalle telecamere che hanno inquadrato tutta la scena. Abbiamo fornito ai carabinieri tutto il materiale necessario, nella speranza che possa essere di aiuto. I due collaboratori non hanno visto in faccia i rapinatori: pare che avessero il volto dissimulato, poi non si vede benissimo...».
La rapina, specifica Zanoni, è avvenuta «nel parcheggio del museo da cui si accede al palco, in modo spregiudicato e senza remore».
I banditi hanno quindi atteso che il folto pubblico della manifestazione lasciasse Casa Cervi per assalire chi stava trasportando l’incasso. Probabilmente hanno aspettato molto tempo, visto che, complice la bella atmosfera di festa, molti partecipanti si sono attardati anche dopo l’orario della fine delle celebrazioni, previsto inizialmente per le 20.
La notizia della rapina ha creato choc in tutto il popolo di Casa Cervi, proveniente da tutta Italia e in certi casi anche da oltreconfine. Gli attestati di solidarietà per quanto accaduto al termine della festa sono stati centinaia e continuano ad arrivare. Non solo post, ma anche offerte in denaro vere e proprie versate sull’Iban.
«Per chi vorrà, come vorrà – è l’invito dell’Istituto Cervi – la causale del versamento è: Casa Cervi Resiste. Iban: IT 26 X 08340 66500 000000055298, intestato a: Istituto Alcide Cervi, causale: Casa Cervi resiste. PayPal: istitutocervi@legalmail.it». l