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Reggiana, parla Nesta: «Adesso dobbiamo reagire»

Cristiana Filippini
Reggiana, parla Nesta: «Adesso dobbiamo reagire»

Il tecnico granata alla vigilia della sfida con il Palermo: «Mi aspetto una reazione dai miei giocatori»

26 aprile 2024
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Reggio Emilia Quando mancano quattro giornate al termine della stagione, il tecnico granata Alessandro Nesta rinuncia al giochino dei punti che servono per raggiungere la salvezza. Del resto si capisce anche dalla tensione del viso che quella che si chiude non è stata una settimana tranquilla.

«Non so quanti ne servono - chiarisce - ma so che questi non bastano. Non è il momento di fare dei calcoli».

Ecco perché la Reggiana non scenderà in Sicilia per fare la vittima sacrificale.

«E non importa dove andremo a prenderli».

Che settimana è stata quella post Cosenza?

«Dopo una sconfitta così l'umore dei primi giorni non è stato buono. Poi pian piano nei ragazzi è tornata l'autostima, altrimenti sarebbe stata dura».

Su quali aspetti ha lavorato?

«Ok le questioni tattiche, ma ho lavorato soprattutto sulla testa. Perché in questi momenti è la testa che fa la differenza: come reagisci al problema. Questo è quello che ho cercato di trasmettere, anche ripensando alla mia carriera quando per tre volte mi avevano dato calcisticamente morto».

Le tre sconfitte hanno avuto un filo conduttore: la mancata reazione allo svantaggio. Come se lo spiega?

«Ci è scappata di mano la partita e abbiamo perso le distanze. In settimana ho fatto rivedere la partita di Venezia quando anche sotto 2-0 abbiamo continuato a giocare con le distanze giuste come se non fosse accaduto niente, e alla fine siamo stati premiati».

Cambiare adesso non avrebbe senso?

«Non credo che cambiare a quattro giornate dalla fine porti dei vantaggi. Sarà invece importante fare le cose semplici con il nostro stile di gioco. E poi crederci, perché se ci crediamo poi le cose possono accadere».

Tra l'altro, questa squadra ha dimostrato che quando si è trovata con le spalle al muro è stata capace di grandi reazioni. Non è così?

«Questa è la storia del nostro campionato. Quando ci sono stati dei cocci abbiamo cercato di rimetterli insieme: e questo è successo in più momenti della stagione. E ogni volta si è tirata fuori dai casini. E anche adesso ci sono cocci da rimettere insieme, ma la cosa non mi spaventa, perché credo nel lavoro. Perché chi gioca sbaglia, chi non gioca parla».

I cocci della sconfitta contro il Cosenza hanno visto la contestazione dei tifosi. E lei ci ha messo la faccia. Che confronto è stato quello post gara?

«Quando perdi 4-0 in casa ci sta la contestazione. Il tifoso reagisce a quello che vede. Non faccio l'offeso e mi prendo le mie responsabilità. Ci ho sempre messo la faccia, fa parte del mio essere. Cosa dovevo fare? Nascondermi? Non l'ho mai fatto e mai lo farò».

Veniamo al prossimo avversario della Reggiana : il Palermo non ha bisogno di presentazioni...

«Non dobbiamo pensare all'avversario ma solo a noi stessi. Sappiamo tutti che è una squadra forte e in salute. Ma rimaniamo concentrati su noi stessi». 

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