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Uccelli e rapaci travolti dal freddo: salvati 30 rondoni

Elisa Pederzoli

	Piccoli di gufo caduti dal nido e ora al Rifugio
Piccoli di gufo caduti dal nido e ora al Rifugio

San Polo: super lavoro al Rifugio Matildico, ma tanti uccelli non ce l’hanno fatta

27 aprile 2024
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San Polo Temperature decisamente sotto la media del periodo hanno accolto l’arrivo degli uccelli migratori. Non solo: il Crinale imbiancato è una condizione estrema per tante specie animali che si aspettavano una primavera tiepida e accogliente, che ora sono profondamente in difficoltà. Non è una sensazione: a testimoniare quanto questa coda d’inverno stia provocando in natura è il Rifugio Matildico di Caverzana di San Polo, che in questi giorni vede i volontari impegnati in un super lavoro per cercare di salvare quanti più animali possibile.


«Per i rondoni è una strage». Non usa mezze parole Ivano Chiapponi, fondatore e guida dell’esercito di volontari dell’ospedale degli animali selvatici sulle colline sampolesi. «In questi giorni abbiamo fatto tanti recuperi, molti ce li hanno portati: sono sfiniti dalla traversata per arrivare sin qui e purtroppo il freddo li mette in difficoltà. Alcuni purtroppo sono morti».

Sono una trentina i piccoli volatili “ricoverati” e ora accuditi dai volontari. Hanno bisogno di essere nutriti e tenuti al caldo. Non appena saranno in forze e il clima lo consentirà verranno liberati.

Ma non sono i soli a essere recuperati. La neve, il vento, le piogge stanno provocando forti problemi anche ai nidi di altre specie di uccelli, che in questo periodo erano in avanzato stato di riproduzione. Così, tra gli uccelli recuperati ci sono anche pulli di gufo, ancora con il piumaggio acerbo. Sono nella fase in cui scendono dal nido, ma non sono ancora in grado di provvedere autonomamente a loro stessi, soprattutto non sono in grado di procurarsi le prede per nutrirsi. Ecco allora che per fortuna c’è chi non si gira dall’altra parte e di fronte ai piccoli di gufo in difficoltà li porta al Rifugio Matildico.

Qui anche loro verranno nutriti fino a quando non saranno in grado, da soli, di farcela in natura.

Ogni primavera-estate è impegnativa al Rifugio, perchè sono tanti gli ingressi, ma il clima di questi giorni sta davvero mettendo a dura prova tutti. La speranza è che le previsioni possano virare verso un clima più mite, vicino alle temperature medie del periodo, così che gli animali possano farcela senza dover fronteggiare situazione estreme come quelle registrate nell’ultima settimana.

Per fortuna, nel territorio della provincia di Reggio Emilia possiamo contare su di un luogo che rappresenta davvero un prezioso posto di salvataggio di tanti animali selvatici. Grazie al lavoro instancabile della squadra di Chiapponi e anche alle tante persone che portano gli animali e contribuiscono al loro salvataggio.