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Il caso

Polemica sull’antifascismo, oggi al consiglio dell’Ordine degli avvocati Della Capanna spiegherà

Ambra Prati
Polemica sull’antifascismo, oggi al consiglio dell’Ordine degli avvocati Della Capanna spiegherà

L’assemblea convocata dopo la sfiducia

30 aprile 2024
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Reggio Emilia «Il presidente dell’Ordine degli Avvocati spiegherà le sue ragioni». È quanto trapela dai colleghi simpatizzanti con Enrico Della Capanna, nella bufera per la frase pronunciata alla vigilia del 25 aprile («Del fascismo ci siamo liberati nel 1945, ma nel 2024 non ci siamo ancora liberati dell’antifascismo»).

Una dichiarazione che ha diviso gli avvocati reggiani tra coloro che hanno interpretato il Della Capanna pensiero come una genuina presa di posizione personale, incautamente affidata ai social, e i colleghi di sinistra, che non hanno gradito il sostegno esplicito al candidato sindaco di centrodestra (nonché vicepresidente dell’Ordine) Giovanni Tarquini e non si sono sentiti rappresentati da una figura istituzionale che non dovrebbe entrare nell’agone politico attivo. Da qui la lettera di sfiducia, firmata da 47 avvocati di sinistra, diventati settanta nei giorni seguenti.

La resa dei conti è prevista per oggi martedì 30 aprile alle 11, nella riunione del consiglio (aperto a tutti gli iscritti) fissata da tempo per discutere di tutt’altro: l’approvazione del bilancio. Ma sarà l’occasione per risolvere la querelle sul presidente. Cosa può accadere? Gli scenari possibili sono diversi: Della Capanna potrebbe “offrire” le sue dimissioni, il bilancio potrebbe non essere approvato (e in tal caso sarebbe commissariamento), infine – è l’ipotesi più remota – i consiglieri si potrebbero dimettere. L’impressione è che nessuno abbia intenzione di replicare lo scenario del 2021, quando otto consiglieri su quindici si dimisero facendo decadere automaticamente il consiglio, che con Della Capanna ha ritrovato una pacificazione incrinata solo dall’attuale campagna elettorale.