Gazzetta di Reggio

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Polemica sull’antifascismo, oltre 300 avvocati per sentire Della Capanna

Polemica sull’antifascismo, oltre 300 avvocati per sentire Della Capanna

Affollata assemblea del Consiglio dell’Ordine, ma per il presidente il punto deve essere affrontato in un’altra seduta

30 aprile 2024
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Reggio Emilia Alle 11.40 di martedì 30 aprile si è riunito il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Reggio Emilia. Una riunione affollata: ci sono oltre 300 legali. All’attenzione c’è il caso scatenato dalle dichiarazioni del presidente, l’avvocato Enrico Della Capanna. Ma l’assemblea è stata convocata e si è aperta per parlare del bilancio. L’avvocata Evelina Carri, tra i firmatari della lettera che sfiduciava Delle Capanna, è intervenuta per far presente il tema che ha acceso il dibattito. Da quanto trapela, però, Della Capanna ha risposto che la sede opportuna sarà un’altra riunione, convocata su richiesta del 10% degli avvocati.

Il caso

La bufera  era stata scatenata per la frase pronunciata alla vigilia del 25 aprile in un commento Facebook sulla pagina del candidato sindaco del centrodestra, l’avvocato Giovanni Tarquini, dall’avvocato Della Capanna: «Del fascismo ci siamo liberati nel 1945, ma nel 2024 non ci siamo ancora liberati dell’antifascismo». Una dichiarazione che ha diviso gli avvocati reggiani tra coloro che hanno interpretato il Della Capanna pensiero come una genuina presa di posizione personale, incautamente affidata ai social, e i colleghi di sinistra, che non hanno gradito il sostegno esplicito al candidato sindaco di centrodestra (nonché vicepresidente dell’Ordine) Giovanni Tarquini e non si sono sentiti rappresentati da una figura istituzionale che non dovrebbe entrare nell’agone politico attivo. Da qui la lettera di sfiducia, firmata da 47 avvocati di sinistra, diventati settanta nei giorni seguenti.