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Il caso

Gli ex poliambulatori occupati dagli attivisti del Laboratorio Aq16

Serena Arbizzi
Gli ex poliambulatori occupati dagli attivisti del Laboratorio Aq16

L’immobile è all’asta, l’Ausl ha presentato denuncia ai carabinieri dopo il blitz, i candidati Zambelli e Pederzoli: «L’immobile va preso in carico dall’amministrazione»

02 maggio 2024
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Reggio Emilia. Dal mattino del primo maggio gli ex poliambulatori di via Monte San Michele 8 sono stati occupati dagli attivisti di Lab Aq16. La mobilitazione ha preso il nome di “Sold Out!” e prevede alcuni appuntamenti aperti al pubblico: oggi, alle 18.30, si terrà un’assemblea sul diritto alla città e all’abitare. Alle 20 è previsto un dialogo con il collettivo Cheap e la presentazione del libro: “Disobbedite con generosità”.

«Uno spazio pubblico, abbandonato e messo all’asta sul mercato, torna vivo e viene restituito alla città – spiegano gli attivisti di Lab Aq16 –. Di fronte all’incessante svendita del patrimonio pubblico a vantaggio della speculazione immobiliare abbiamo deciso di agire una rottura, prendendo noi in mano il martelletto dell’asta, per dettare i termini di come gli spazi possono e devono essere adattati per vivere una città inclusiva e sostenibile».

Si tratta di un’occupazione temporanea, senza una scadenza precisa e potrebbe durare anche fino alla prossima settimana, quando si terrà l’asta. «A Reggio Emilia – continuano gli attivisti – mentre la retorica della rigenerazione urbana attira privati e investitori, la precarietà abitativa e l’esclusione sociale è aumentata».

Sostengono l’occupazione i capilista di Sic!, Sinistra in Comune per Massari sindaco, Federica Zambelli e Cosimo Pederzoli: «Un primo maggio bagnato dalla pioggia, ma reso vivo da alcune e alcuni attivisti per il diritto alla città che hanno restituito simbolicamente alla collettività un luogo del centro storico a cui tanti reggiani sono storicamente legati, gli ex poliambulatori Ausl di via Monte San Michele 8. In un’ epoca storica in cui tanto patrimonio immobiliare pubblico viene alienato, questo gesto vuole dimostrare che le esigenze basiche della popolazione: case di emergenza, luoghi della salute pubblica, consultori, spazi per le esigenze aggregative studentesche e giovanili possono divenire realtà valorizzando l'esistente. Una riflessione aperta dai nostri giovani, nella giornata di noi lavoratrici e lavoratori, che intendiamo recepire e portare all’interno del dibattito della campagna elettorale per le elezioni amministrative di giugno – aggiungono i due candidati –. Questo palazzo deve essere preso in carico dall’amministrazione comunale e trasformato in luogo della comunità con spazi dedicati all’abitare, vera emergenza dei nostri tempi».

Sull’occupazione interviene anche la direzione dell’Ausl Irccs, proprietaria dell’immobile: l’Ausl ha sporto denuncia e ricorda che l’edificio «è stato messo in vendita, mediante asta pubblica, e che i proventi contribuiranno al finanziamento per la realizzazione del padiglione Mire, i cui lavori sono in corso. Il Pru (Programma di recupero urbano) del Comune prevede che l’immobile sia destinato a diventare un’area polifunzionale, residenziale, anche convenzionata, servizi e terziario. I servizi che erano ospitati in via Monte San Michele sono stati tutti ricollocati nelle Case di Comunità, al servizio della cittadinanza. Il loro trasferimento si rese necessario perché l’edifico di via Monte San Michele aveva bisogno di interventi di manutenzione significativi per garantire standard di sicurezza adeguati per i lavoratori e i cittadini che lo frequentavano. Si ricorda che le Case di Comunità sono in progressivo aumento, oltre alla Casa di Comunità nord e all’ampliamento della ovest, saranno realizzate la Casa di Comunità Est e la Casa di Comunità che avrà sede nell’edificio ex Cpa in viale Risorgimento. Per queste ragioni l’azienda, che ha sporto denuncia sull’occupazione ai carabinieri, fa appello affinché i locali vengano rilasciati immediatamente, non essendo al momento in condizioni di sicurezza (fra l’altro privi di acqua e luce e pertanto completamente inagibili)».  l