Gazzetta di Reggio

Reggio

La protesta

«A Fabbrico un allevamento intensivo di tacchini. Non lo vogliamo»

Miriam Figliuolo
«A Fabbrico un allevamento intensivo di tacchini. Non lo vogliamo»

Raccolta di firme contro lo stabilimento da 39,9mila volatili. Sorgerà in via Bonifica col recupero di un ex allevamento di bovini

02 maggio 2024
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Fabbrico Una raccolta di firme per chiedere chiarimenti su un nuovo allevamento di tacchini che sorgerà in via Bonifica, con il recupero e l’ampliamento di un ex allevamento di bovini. La petizione è in corso da tre settimane a Fabbrico. La organizza un gruppo di abitanti per chiedere una «pubblica assemblea informativa» su una realtà produttiva che ritengono allarmante per l’impatto ambientale e sotto il profilo etico. La questione rischia di infiammare la campagna elettorale. «Il nuovo allevamento – spiegano – conterà 39.900 capi su una superficie di 8.100 metri quadrati: questo vuole dire cinque tacchini per metro quadrato».

«Non abbiamo collegamenti con partiti politici – spiega per tutti Paolo Ascari del gruppo di abitanti –. I lavori nell’area di via Bonifica sono già iniziati e ancora nessuno del Comune ha risposto alle nostre richieste di chiarimento. Chiediamo un incontro con i sindaci di Fabbrico e Rolo (rispettivamente Roberto Ferrari e Luca Nasi, ndr). Siamo rimasti molto stupiti nell’apprendere, tramite la consultazione degli atti dell’amministrazione, che la giunta ha autorizzato con una delibera la riconversione della struttura, senza metterne al corrente le opposizioni o informarne i cittadini, quando tutti sanno benissimo quale impatto devastante può avere un allevamento intensivo di questo genere. Ora il Comune sta portando avanti la cosa per evitare il confronto».

Nella lettera in cui chiede l’adesione alla raccolta firme, il gruppo di cittadini evoca «il caso scuola dello spargimento dei gessi di defecazione tossici nelle nostre campagne» e ripercorre le tappe che hanno portato «un’azienda di Desenzano del Garda» – la Gobbi e Frattini – a progettare un allevamento di tacchini nel territorio fabbricese al confine con Rolo e Reggiolo.

Il gruppo ritiene inoltre «strano e sospetto» che «chieda il permesso per un numero di tacchini per ciclo pari a 39.900, stando così sotto soglia Aia e vincolando la richiesta alla più semplice autorizzazione unica ambientale».

Un’autorizzazione che, però, non è stata ancora rilasciata, dal momento che le valutazioni dell’Arpae sono ancora in corso. II lavori da poco iniziati in via Bonifica 7 sarebbero, dunque, limitati alla sola demolizione dell’esistente, premessa alla riconversione approvata dalla delibera che ora è oggetto delle critiche del gruppo di cittadini, e che risale al 19 ottobre dell’anno scorso. L’ampliamento sarebbe il passo successivo non svincolato da ulteriori permessi che, si legge nella delibera, il Comune ha vincolato all’ottenimento da parte dell’azienda proprio dell’autorizzazione ambientale.

Da premettere, anche, che prima della delibera il Comune aveva convocato sulla questione la Conferenza dei servizi, dalla quale era emerso il parere favorevole di Ausl e Servizio veterinario. l