Gazzetta di Reggio

Reggio

Zona stazione: nuove telecamere contro i “furbetti” dei rifiuti

Serena Arbizzi
Zona stazione: nuove telecamere contro i “furbetti” dei rifiuti

Il primo maggio i residenti hanno assistito a una rissa. Il comitato boccia il progetto Stazione In

02 maggio 2024
4 MINUTI DI LETTURA





Reggio Emilia Nemmeno il primo maggio i residenti del quartiere vicino alla stazione storica hanno potuto staccare dalla spirale di criminalità che aleggia nella zona, da tempo al centro di controlli mirati da parte delle forze dell’ordine.

Non erano nemmeno le 19, mercoledì, quando l’attenzione dei cittadini è stata attratta dalle urla che arrivavano da viale 4 Novembre: chi è accorso in strada per verificare cosa fosse successo, ha potuto notare la guardia di finanza, i carabinieri e un’ambulanza. «Abbiamo sentito delle urla – spiega un residente –. Ci siamo affacciati per capire cosa stesse succedendo. Abbiamo fatto in tempo a notare alcuni stranieri che stavano litigando e poi sono intervenute le pattuglie».

Nel frattempo, fra i tanti disagi che chi vive nel quartiere subisce ogni giorno c’è l’abbandono selvaggio di rifiuti. Un comportamento scorretto che verrà sanzionato e che si cercherà di eliminare con l’arrivo delle telecamere.

In più strade vicine alla stazione storica, infatti, è facile imbattersi in una discarica a cielo aperto che non riguarda soltanto piccoli oggetti. Facile, infatti, notare tra i cumuli di rifiuti anche mobili, come letti completi di materasso o sedie, per non parlare di monitor di computer e pile di documenti lasciati sulla strada. Per le vie ci si imbatte anche in sacche contenenti abiti, infissi, sacchi neri che campeggiano al centro della strada. Insomma, i residenti sono esasperati.

In via Don Alai i residenti assistono con frequenza all’arrivo, a bordo di un furgone, di gruppi di persone che scaricano rifiuti ingombranti dal mezzo di trasporto per poi lasciarli in strada. «Tra via Eritrea e viale 4 Novembre siamo sempre bersagliati dai rifiuti e, nonostante la raccolta avvenga costantemente, il fenomeno è dilagante e servono altre misure per far sì che si ritorni a una situazione civile», spiega un residente.

Sul caso dei rifiuti abbandonati in modo selvaggio, interviene anche il comitato di viale 4 Novembre, chiedendo l’intervento dell’assessora all’ambiente Carlotta Bonvicini. «Su via don Alai – spiega l’assessora Bonvicini – è già stato fatto un intervento di dislocazione dei cassonetti e di controlli a tappeto delle utenze sia residenziali sia commerciali. Era già stata fatta una sanzione importante pochi mesi fa. Credo che l’unica soluzione sia mettere una serie di telecamere che dovranno essere gestite e visionate dalla polizia locale. In stazione ce ne sono già molte, ma si tratterà di posizionarle anche nei punti laterali per contrastare l’abbandono di rifiuti. Da quando questo è diventato un reato che prevede sanzioni penali (ottobre 2023) la gestione delle telecamere dev’essere legata all’attività di controllo delle forze di polizia Questo ha rallentato un po’ il processo di implementazione delle cosiddette fototrappole che però sono in arrivo, anche all’oasi ecologica del cimitero monumentale. Preciso, inoltre, che per via Don Alai abbiamo fatto un sopralluogo congiunto con Iren e i residenti da cui era scaturita la scelta di spostare i cassonetti su viale 4 Novembre».  

Il comitato di viale 4 Novembre, inoltre, boccia il progetto "Stazione in" del Comune per

arginare il degrado di piazzale Marconi e vie limitrofe. "Quale associazione di residenti ha sottoscritto il protocollo di 'Stazione in'? Nessuna purtroppo. Perché i residenti vogliono fatti, non sovvenzioni a pioggia. E semplicemente chi guadagna grazie a questo progetto non abita in zona stazione", dice il portavoce del comitato Gianni Felici. "Noi al signor sindaco diciamo che siamo stanchi di prese in giro - prosegue Felici - perché la situazione non è migliorata, ci sono risse in

continuazione, il presidio fisso che sarebbe dovuto essere un'alternativa all'esercito non è che un miraggio: se va bene si vede una volante in un angolo un giorno si e dieci no".  Pertanto, continua il comitato, "speriamo soltanto che il prossimo sindaco consideri l'emergenza stazione come un'emergenza mafia perché è la mafia in primis che ci sta guadagnando qui

trovando una manovalanza facile e a buon mercato". Inoltre, concludono i cittadini, "vogliamo un sindaco che ci ascolti per davvero, che sappia ammettere di aver sottovalutato il problema, che non minimizzi e che con risolutezza faccia il possibile per creare un ambiente sano dove i residenti non si sentano dei prigionieri".