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Reggio Emilia, l’ex Seminario diventerà il campus del corso di Infermieristica

Reggio Emilia, l’ex Seminario diventerà il campus del corso di Infermieristica

Ufficializzato l’accordo tra Curia, Comune e Unimore A Sud-Ovest il Dipartimento con nuove aule e laboratori

09 maggio 2024
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Reggio Emilia L’ex vescovo di Reggio, Massimo Camisasca, riferendosi qualche anno fa al restauro dell’area Nord del Seminario messo a disposizione per la prima volta dell’Università degli Studi di Modena e Reggio, parlò di “miracolo laico”. Una sinergia di pubblico e privato, ma soprattutto di sacro e profano, per un bene pubblico da restituire, nella sua piena innovazione e rinnovazione, alla città.

Oggi, come annunciato dai protagonisti in una conferenza nell’Aula Magna del Seminario, parte la seconda puntata di questo processo: è infatti stato ufficializzato l’accordo per il restauro dell’area Sud-Ovest del grande polo di viale Timavo. A settembre, se le tempistiche saranno rispettate, partiranno i lavori volti alla realizzazione del Dipartimento di Infermieristica, che sarà trasferito dal San Lazzaro dove si svolgono attualmente le lezioni. La stima prevede un costo complessivo di circa 8 milioni (di cui 2 stanziati dagli enti pubblici), con l’intervento che dovrebbe concludersi nei primi mesi del 2026. Si tratterà del terzo polo presente al Seminario, considerato che l’area Nord dal 2021 vede svolgersi le lezioni del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane e l’area Sud-Est è ancora riservata ai seminaristi. Nello specifico, il cantiere al lotto B3 si estenderà su 6mila metri quadrati e prevederà la realizzazione di 6 aule (3 potranno contenere sino a 145 posti e altre 3 60) e 7 laboratori. Il totale dei posti a sedere per i potenziali infermieri salirà dunque a 825, tenendo anche presente le aule studio. L’intervento a Sud-Ovest, pensato dall’ingegnere Giovanni Corradini, si struttura su quattro piani e prevede anche studi per i docenti, laboratori didattici e servizi, a cui vanno aggiunte le migliorie all’esterno con 50 nuovi alberi e oltre 200 parcheggi tra posti auto, moto e biciclette. Gli spazi saranno aggiornati anche a livello strutturale, con la realizzazione di un cappotto termico per migliorare l’efficienza energetica.

Un grande Campus, in sostanza, pensato nella sua collocazione per essere vicino all’Ospedale Santa Maria ma al tempo stesso tempo anche al centro storico e che attrarrà sempre più studenti fuori sede. Una notizia che ha sicuramente fatto felice Mauro Severi, presidente del comitato “Reggio Emilia Città Universitaria”: l’architetto fu uno dei primi, nel 2018, a credere in questa collaborazione tra enti, istituzioni e aziende (del comitato fanno infatti parte colossi come Iren, Smeg e Immergas) e ora si gode i frutti di un lavoro che non accenna a interrompersi. Soddisfatti anche gli altri protagonisti, a partire dal sindaco Luca Vecchi che ha sottolineato tutti i risultati della Giunta sul fronte accademico, tenendo anche presente la realizzazione del Tecnopolo e i padiglioni di ingegneria al San Lazzaro.

«Questo intervento – ha precisato il primo cittadino – è anche una risposta a chi sostiene che il centro storico sia stato impoverito: qua siamo attaccati al cuore della città». Emozionato il rettore Carlo Adolfo Porro: «Il seminario vescovile ha dato nuovo impulso ai poli universitari – ha precisato – Unimore si conferma ai primi posti in Italia per grado di occupabilità dopo pochi anni dalla laurea e sono contento, essendo io medico di formazione, che stavolta gli spazi siano dedicati all’aspetto sanitario».

«Prendersi cura delle altre persone unisce la Chiesa, attraverso l’attività seminariale, e la professione infermieristica – ha invece dichiarato il vescovo Giacomo Morandi – è un passo impegnativo ma siamo felice di mettere a disposizione dell’università una parte del nostro patrimonio». Giorgio Zanni, in rappresentanza della Provincia, e Giammaria Manghi per la Regione, hanno infine rinnovato l’impegno facendo perno sulla cura del prossimo e sul servizio alla persona. l

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