Gazzetta di Reggio

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La lettera aperta

Il giudice filma i fumatori di crack: «Ma qui nessuno interviene mai»

Ambra Prati
Il giudice filma i fumatori di crack: «Ma qui nessuno interviene mai»

Giovanni Fanticini chiama invano la polizia e scrive ai candidati sindaco

11 maggio 2024
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Reggio Emilia Due uomini (poi raggiunti da un terzo) con una borsina di plastica, che tirano fuori la “pipa” e fumano crack: uno, a piedi nudi, urla frasi senza senso e scalcia, visibilmente alterato. È lo spettacolo indecoroso avvenuto venerdì in via Emilia San Pietro, in pieno giorno, nell’orario in cui gli studenti escono da scuola; e per di più sotto gli occhi delle telecamere comunali. I fumatori di crack sono stati filmati da un residente: Giovanni Fanticini, magistrato civile di Reggio Emilia, oggi giudice in Cassazione, che ha allertato le forze dell’ordine invano.

«Sembra il parco dei tossici di Zurigo. Nessuno è intervenuto. Nonostante nel filmato si veda benissimo la cessione di sostanze stupefacenti, che mi pare sia un reato», afferma Fanticini, che invita i candidati alla carica di sindaco di Reggio Emilia «a fare qualche metro in più. Non li abbiamo ancora visti. È facile andare in piazza San Prospero o piazza Prampolini, ma anche questo è pieno centro storico ».

Eppure, prosegue il giudice, «basterebbe una passeggiata fino alla Gabella per poter constatare di persona, oltre a una sporcizia inspiegabile – non si capisce come possa la gran parte del centro storico essere tenuta pulita e questa zona rimanere lurida – la fervida attività che anima i portici alla fine di via Emilia San Pietro. Non mi faccio scappare l’occasione: invito personalmente i candidati a visitare via Emilia San Pietro – fino alla al bar Gabella, però! – dove, dopo o durante un caffè (a mie spese, ovviamente), potranno ammirare luoghi destinati all’abituale ritrovo di cittadini (e non), dediti a una disparata serie di attività e affari».

Nella lettera aperta Fanticini, con una certa ironia, prosegue: «È facile assistere, in ore serali e notturne, a scambi di opinioni eseguiti con l’uso delle mani o delle bottiglie appena svuotate; alcuni potrebbero chiamarli “risse tra ubriachi”, ma non bisogna sottilizzare. È frequente anche la compravendita di merce rubata: per alcuni “puristi” del diritto potrebbe definirsi ricettazione ma, in realtà, si tratta semplicemente di una “spesa per conto altrui” (con tanto di ordinazione da parte degli avventori di certi bar). Sono quotidiani l’acquisto e la generosa condivisione di sostanze che fanno “girare l’economia”; anche se alcuni potrebbero sostenere che si tratta di cessione e consumo di sostanze stupefacenti illecite, il fatto che tutto avvenga sotto le telecamere del Comune (all’incrocio con via Roggi) deve indurre a credere che non possa trattarsi della commissione di gravi reati».

Il filmato è stato fatto dal residente venerdì alle 12.50, davanti al portone di casa sua. «Stavo rientrando in casa quando ho visto quelle persone sdraiate davanti al portone. Uno ha avuto uno scatto verso di me; sono entrato velocemente e poi, dal balcone), li ho ripresi. All’inizio infastidivano i passanti chiedendo l’elemosina. Siamo nella strada principale della città e a quell’ora passavano tanti studenti». Nelle foto e nel video, insomma, «non si colgono tutti gli approcci ai passanti, né si percepisce la necessità di doversi allontanare per sicurezza, né si vedono le auto della polizia e dei carabinieri. Ho chiamato io il 113 e il 112 per segnalare la pericolosità di soggetti “strafatti” per ragazzini e persone fragili in giro a quell’ora ma, in un reciproco rimpallo di competenze, erano tutti in tutt’altre faccende affaccendati».

Il problema, prosegue Fanticini, «è che queste scene, indegne quanto frequenti, avvengono nel totale disinteresse. Sembra che il degrado non interessi a nessuno. Ad esempio da gennaio fino al 31 aprile era in vigore l’ordinanza del sindaco antidegrado: vorrei sapere quante sanzioni sono state elevate, credo si contino sulle dita di una mano. Qualsiasi segnalazione pare inutile: tanto restano impuniti». l

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