Gazzetta di Reggio

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Il branco prende a calci e pugni il clochard per poi rapinarlo dello zainetto

Il branco prende a calci e pugni il clochard per poi rapinarlo dello zainetto

Il testimone oculare al processo: «Lo prendevano in giro»

13 maggio 2024
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Reggio Emilia «Ho visto il gruppo attorniare il senzatetto: lo prendevano in giro, non lo lasciavano stare. A un certo punto uno ha iniziato a picchiarlo, gli ha strappato lo zainetto e ha cominciato a correre di fianco al binario. Ho chiamato la polizia, che è arrivata subito». Questo il racconto di un giovane straniero, testimone oculare del pestaggio di un clochard reggiano 45enne preso a calci e pugni da un branco di giovani magrebini che non hanno esitato a rapinarlo dello zainetto contenente tutti i suoi averi. Nonostante l’aggressione sia stata messa in atto da un gruppo di giovani, alla sbarra ne è finito uno solo, riconosciuto dal testimone, catturato dai poliziotti e incastrato dalle telecamere.

Si tratta di Mohammed Chadil, marocchino oggi 23enne, noto perché è stato uno dei partecipanti alla maxi rissa al mini market di via Roma del 23 luglio 2022. Per quella guerriglia urbana, che devastò il negozio e seminò il panico a Santa Croce, nel febbraio 2023 Chadil è stato condannato in rito abbreviato (insieme a un altro ragazzo) a 7 anni 6 mesi e 20 giorni per i reati di rapina aggravata, rissa, lesioni personali e violazione della sorveglianza speciale (a quell’ora avrebbe dovuto rimanere in casa anziché andare a comprare birre).

Questo processo si riferisce a fatti antecedenti alla rissa, quando Chadil aveva 19 anni. La sera del 24 settembre 2020 un 45enne senzatetto stava cercando di riposare nell’angolino diventato suo rifugio abituale all’interno della stazione. Aveva accanto il suo zaino: all’interno c’erano una coperta, gli indumenti personali e prodotti per l’igiene. Secondo la ricostruzione dell’accusa il branco di giovani si è avvicinato al clochard, ha cominciato a canzonarlo e a prenderlo di mira, lo ha derubato dello zaino e quando ha cercato di opporsi il povero barbone è stato picchiato con calci e pugni alla schiena e alle gambe. Tanto che in seguito il 45enne è finito al pronto soccorso con contusioni del tronco e delle gambe. Sul posto la polizia ha inseguito e poi preso Chadil, con ancora lo zaino addosso. L’imputato, che nega tutto, è difeso dall’avvocato Gisella Mesoraca. Il 45enne (che oggi, come ha spiegato in una precedente udienza, si è risollevato e non dorme più in stazione) si è costituito parte civile tramite l’avvocato Francesco Arlotti. In tribunale, la settimana scorsa, hanno sfilato i testimoni dell’accusa. Oltre al giovane che ha assistito all’aggressione, ha deposto una guardia giurata che quella sera era in servizio in stazione e che ha confermato l’accaduto. «Conoscevo il senzatetto: in quel periodo se ne stava sempre sul binario uno, non disturbava nessuno – ha dichiarato l’addetto alla vigilanza –. Conoscevo anche il gruppo di giovani: li vedevo spesso bivaccare, prendevano da bere, si ubriacavano e diventavano molesti». Il giudice monocratico Matteo Gambarati ha fissato un’ultima data per l’esame dell’imputato e per la discussione finale.